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Contro una legge che ci vorrebbe senza possibilita' di scelta

(19 Novembre 2005)

Lo Stato integralista avanza. Dopo la legge sulla procreazione assistita arriva l'attacco alla legge 194, frutto delle lotte di liberazione delle donne degli anni Settanta.

Se per ora non si parla esplicitamente di rivedere la 194, si tenta in vari modi di svuotarne l'impianto, limitando quell'autodeterminazione della donna che sta alla base della legge stessa.

La proposta di legge regionale che la Regione Veneto vorrebbe approvare con le prerogative annunciate sui giornali in questi giorni, se venisse approvata sarebbe un atto gravissimo contro la libertà di scelta individuale della donna. La proposta prevede addirittura multe per chi si opponesse alla presenza dei movimenti per la vita nelle corsie degli ospedali e nei consultori pubblici.

Ci chiediamo come sia possibile pensare di sanzionare persone e strutture che volessero tenere fuori dai luoghi pubblici i ricatti infondati dei cattolici integralisti, impegnati - senza rispetto alcuno per la libertà personale- a convincere la donne a non abortire. Ci pare una cosa gravissima dal punto di vista delle relazioni, ridicola da un punto di vista giuridico e probabilmente di dubbia costituzionalità, dato che esistono sia la legge 194 -che garantisce alle donne l'interruzione volontaria di gravidanza- sia la legge per la tutela della privacy.

Leggiamo poi sui giornali che presso l'ospedale di Legnago esiste da tre anni una "accordo informale" tra USl e movimenti per la vita con il fine di " dare supporto" alle donne in procinto di abortire, con il chiaro obiettivo di interferire nella loro libera scelta. Ci piacerebbe capire come mai strutture pubbliche fanno convenzioni del genere. Denunciamo l'inaccettabilità di simili scelte.

Alla base di tutto ciò c'è il tentativo della Regione Veneto e del suo Assessore leghista alla Sanità Falvio Tosi di portare avanti politiche di stampo integralista e confessionale.

In questi giorni in Italia sono sorti spontaneamente vari comitati cittadini che fanno capo ad un movimento nazionale più ampio che ha preso nome di FACCIAMO BRECCIA, una risposta laica a tutte le ingerenze della gerarchia cattolica: cittadine e cittadini che sono stanchi di non potersi autodeterminare!

Ci mobiliteremo contro questa proposta di legge e contro tutti i tentativi dei vari Flavio Tosi, là dove sarà necessario per riaffermare non solo la laicità ma anche il diritto all'autodeterminazione per ogni persona.

Circolo Pink
Arcigay Pianeta Urano Verona
csoa La Chimica

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