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L'università e l'industria militare

Gli affari del gruppo Leonardo con le università italiane. E con lo stato sionista

(27 Aprile 2024)

aerei da difesa leonardo

“Le università non sono in guerra” dichiara solennemente la ministra Bernini in polemica con le rivendicazioni degli studenti pro Palestina. Se non che il gruppo Leonardo, fiore all'occhiello dell'industria militare italiana (col 30% di partecipazione pubblica) finanzia con 2,2 miliardi novanta università e centri di ricerca al mondo, tra cui ben trenta atenei italiani. Tra i principali oggetti di finanziamento c'è la ricerca sui droni militari. Il “Drone contest” è una gara tra università italiane al fine di realizzare dei sistemi droni autonomi con l'utilizzo dell'intelligenza artificiale. Si tratta di uno strumento decisivo nelle guerre attuali, sistematicamente impiegato da Israele contro la resistenza palestinese.

Per finanziare la ricerca universitaria Leonardo non bada a spese. Promuove borse di studio, dà vita a laboratori, invia addirittura propri dipendenti come docenti in università e scuole (2000 ore di insegnamento ad oggi direttamente gestite dal gruppo, con la compiacenza del Ministero della Difesa e delle autorità accademiche). Nei fatti una parte sempre più grande della ricerca universitaria viene gestita dall'industria bellica e dal Ministero della Difesa.

Il sito della Difesa informa candidamente che negli ultimi vent'anni i governi italiani hanno investito 34,7 milioni di euro nei piani di ricerca universitari sulla tecnologia militare, con un incremento del 25%. Ben 220 progetti tecnologici «il cui sviluppo è considerato prioritario per assicurare una presenza nazionale qualificata nell'ambito dei futuri programmi di armamento». Almeno 55 atenei italiani (su 66 interpellati) sono stati coinvolti in questa ricerca. Il finanziamento delle università da parte della Difesa e dell'industria bellica accresce la loro dipendenza e subordinazione.

Il gruppo Leonardo ha direttamente le mani in pasta (anche) in Israele. Due anni fa Leonardo è entrato con proprie partecipazioni nella società israeliana DRS RADA Technologies, specializzata in radar per la difesa a corto raggio. Sono i radar usati per scovare e colpire i resistenti palestinesi a Gaza e in Cisgiordania. Le università italiane sono dunque arruolate in guerra, con buona pace della ministra Bernini. Rompere la collaborazione con lo stato sionista significa anche rompere la collaborazione accademica con l'industria bellica tricolore.

Partito Comunista dei Lavoratori

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