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(17 Aprile 2007)
Ieri le gesta delle armate coloniali del duce all’estero, con le missioni in Albania, in Libia,la campagna d’Etiopia, la partecipazione alla guerra civile di Spagna e al II conflitto mondiale, seminavano distruzione e morte. Le strutture e le milizie per la repressione politica creavano uno stato di terrore all’interno arrestando, torturando ed eliminando ogni oppositore antifascista e ogni comunista. Li chiamavano “Banditi”
Leggi di guerra, tra cui i reati associativi, stavano alla base del clima costante di caccia alle streghe e l’Ovra (Organizzazione per la vigilanza e la repressione dell’antifascismo), forte di queste leggi, sorvegliava e puniva. Le carceri italiane erano piene di oppositori, comunisti, antifascisti e anarchici. Da San Vittore si levava forte l’aspirazione di libertà e giustizia di centinaia di prigionieri mentre le masse popolari subivano miseria, morte, dolore e sfruttamento.
Le masse popolari, allora, organizzate nella Resistenza partigiana, si sono ribellate e hanno vinto il terrore nazi-fascista!
Oggi le armate del governo Prodi e soci sono presenti in molti fronti di guerra, dall’Iraq all’Afghanistan al Libano. Gli operai, i lavoratori, i giovani e le donne delle masse popolari subiscono attacchi pesantissimi alle loro condizioni di vita. Miliardi vengono impiegati per le spese militari e per la repressione interna mentre viene scippato il Tfr, aumentano i costi della sanità e si abbassano i salari. Anche oggi le carceri italiane sono piene di oppositori, di stranieri considerati “nemici”, di anarchici, di comunisti. Oggi li chiamano “terroristi”.
Hanno varato nuove leggi di guerra ancor più odiose e razziste di quelle del ventennio, negli ultimi anni hanno incarcerato e inquisito, con i reati associativi, centinaia e centinaia di compagni e anarchici. Con l’operazione “Tramonto”, voluta da “sinistri” magistrati come Spataro e la Bocassini, tengono in carcere sotto la tortura dell’isolamento 14 comunisti rei di aspirare e lottare per una società non più divisa in classi e senza guerre. Da San Vittore, Opera, Monza e Bollate e da tutte le carceri anche oggi si alza un grido per la libertà.
Cosa è cambiato?
La crisi irreversibile in cui da tempo si dibatte il sistema imperialista in cui viviamo si è aggravata e porta, come all’epoca del fascismo e del nazismo, sempre più chiaramente verso la guerra. I padroni puntano alla mobilitazione reazionaria. La falsificazione della realtà è diventata la legge per tentare di gestire il consenso. La massima di Goebbels, microfono del III Reich, “La propaganda è come l’arte, non ha bisogno di rispettare la verità” è il principio guida dell’informazione odierna.
Così le occupazioni militari diventano missioni umanitarie per portare la democrazia, così chi resiste e si organizza per ribellarsi, sia nei territori di guerra che all’interno dei paesi imperialisti, diventa un pericoloso terrorista.
La diversità sta nel fatto che i nazisti rivendicavano apertamente il loro progetto razzista e di dominio sull’umanità mentre gli imperialisti moderni, in Italia oggi il governo Prodi e soci, si travestono da difensori della democrazia per portare avanti i loro sporchi piani. I nazisti di ieri erano dei criminali coerenti, gli imperialisti di oggi sono dei criminali viscidi e bugiardi.
Sono gli stessi della guerra in Iugoslavia nel 1998.
Per arrivare a quello che stanno facendo oggi, una rinnovata aggressività imperialista italiana che partecipa alle guerre di conquista di risorse energetiche e di nuovi mercati, hanno però bisogno di annichilire ogni potenzialità di rivolta dei popoli da dominare e dei proletari da “arruolare” nelle nuove imprese belliche. Attaccano per questo la principale ideologia di liberazione e riscatto sociale che ha contrassegnato il secolo scorso: il comunismo.
Per questo non solo la destra ma anche tutta la “sinistra” istituzionale, fino a quella definita “radicale”, si impegna con costanza a revisionare vergognosamente la storia arrivando ad equiparare il fascismo al comunismo, Hitler a Stalin, i campi di sterminio alle foibe…consegnando alle nuove generazioni “rinnovati” programmi scolastici in cui i partigiani sono in ultima analisi responsabili delle rappresaglie stragiste dei nazi-fascisti e dove Mussolini viene dipinto come un bravo statista il cui unico errore fu di dichiarare guerra agli alleati.
Un indottrinamento massiccio in cui il comunismo viene attaccato e il fascismo “recuperato”.
Tanto accanimento contro il comunismo e il suo portato di emancipazione sociale fa pensare che la borghesia sia tuttora terrorizzata da questa ideologia e abbia dunque bisogno di esorcizzarla quotidianamente per estirparla dalle teste degli sfruttati!
E quando ciò non basta e sente odore di rosso la borghesia attiva tutti gli apparati repressivi per assicurare alla galera chi professa e pratica idee rivoluzionarie, le uniche che possano fermare la reazione e la guerra. E la paura aumenta, tanto più oggi che la capacità di resistere all’imperialismo e di infliggergli duri colpi è di nuovo tornata ad essere concreta e visibile a tutti: in Iraq, in Palestina, in Asia e in America Latina.
Oggi come ieri, partigiani sempre
Con la resistenza dei popoli contro la guerra imperialista!
Con la resistenza degli operai, dei lavoratori, dei precari delle donne e dei giovani contro lo sfruttamento
Con la resistenza dei prigionieri rinchiusi nelle carceri imperialiste
Basta con le missioni di guerra e con la repressione di chi lotta
Basta con la tortura psicofisica dell’isolamento
Libertà ai i popoli
Libertà ai compagni in carcere e a tutti i prigionieri
Per discutere la partecipazione unitaria al corteo, è indetta una riunione MERCOLEDI 18 APRILE ore 21.30 presso la Panetteria Occupata, via conterosso 20
Coordinamento di lotta per la Palestina, Milano
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