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25 Aprile

25 Aprile

(23 Aprile 2009) Enzo Apicella
Il libro di Domenico Losurdo "Stalin.. storia e critica di una leggenda nera" scatena la polemica all'interno del Prc

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25 Aprile 2007 - Festa di Liberazione

62° anniversario dalla Liberazione dal nazifascismo

(24 Aprile 2007)

Il 25 aprile è la festa della liberazione, la fine degli orrori nazi-fascisti. Eppure, ogni anno dobbiamo toccare con mano che quella Liberazione viene intaccata da tentativi di rilettura della storia anche con semplici, apparentemente insignificanti cambiamenti dell’organizzazione della giornata commemorativa. Quest’anno, infatti, ad aprire le celebrazioni sarà una messa fatta sulla scalinata di Palazzo Barbieri, sede delle Istituzioni che dovrebbero essere laiche e pubbliche. Lo scorso anno ci hanno provato gli integralisti, con tutto il loro portato di cultura razzista e neo fascista, a trasformare il 25 Aprile nella giornata delle Pasque Verones; oggi ci prova la chiesa cattolica, col benestare del Sindaco, a proporre una riappacificazione revisionista, che è in realtà una prevaricazione gravissima. Con questo rito si oscura la Memoria dei milioni di vittime- ebrei, sinti, rom, politici, partigiane e partigiani, gay e lesbiche, portatori di handicapp-, che non hanno mai fatto professione di fede cattolica.

Come può farsi carico delle voci più diverse una chiesa che non ha mai fatto chiarezza sui suoi rapporti con le dittature nel mondo e che non ha ancora preso le distanze dai nazismi e dai fascismi, anche da quelli più recenti?

Questa è la medesima chiesa che oggi, per bocca del suo Papa, tenta di isolare e di discriminare gay, lesbiche e transessuali, esponendoli a manifestazioni di odio e intolleranza, che qualche volta si trasformano in violenze, omicidi e suicidi. Nel giorno del 25 Aprile, è chiamato ad aprire la giornata della liberazione chi ancora oggi ripropone la medesima logica che, passo dopo passo, portò ai campi di sterminio. La lista “Verona Cambiare Si Può!” trova vergognoso e offensivo che la laicità dello stato venga calpestata con una messa fatta sul territorio italiano, fuori dalle chiese già sufficentemente garantite dai concordati e dai privilegi, che i vari governi, indistintamente, hanno concesso (ultima tra le vergogne, l’esenzione dall’Ici, in un paese in cui un bambino su tre rischia di finire al di sotto della soglia della povertà).

Questo anno 200, gay, lesbiche e transessuali vedranno ulteriormente vilipesa la Memoria dei compagni e delle compagne dai triangoli rosa e neri finiti nei campi di sterminio con il rituale di una messa che sancirà, su suolo pubblico e laico, le ragioni di un Papa che, giorno dopo giorno, riscrive i presupposti del ritorno all’omofobia e all’integralismo.

Verona Cambiare Si Può
La Candidata Sindaca Laurella Arietti
www.veronacambiaresipuo.org

Commenti (1)

omofobia tecnologica

il 25 aprile come sanatoria dei sentimenti nazionali, come se tutto facesse brodo, come se tutti fossimo più democratici

la dimenticanza dei crimini fascisti e nazisti e dei crimini contro gli omosessuali di qualsiasi nazionalità

in una torta dolciastra di ''paritarismo'' dove si tende a cancellare le offese e le diverse offese ricevute

i regalini giuridici e mediatici: una parlamentare trans che cazzeggia con l'ici della chiesa, e ne convalida la non applicabilità, e cattolici e ds e chissà chi altro a pontificare sui dico e non dico....ovviamente mai pacs, troppo francesi, che loro sono tutti culattoni, con quella loro rrrrrrrrr moscia

poi si ritorna nella più grande sacrestia d'italia, seconda diocesi per importanza in italia dopo roma, e si assiste a una messa sui gradini del comune, gli stessi gradini che il sindaco permise fossero calpestati dagli scarponi chiodati dei nazisti di forza nuova alcuni mesi fa...senza colpo ferire col suo solito sorriso ....

chiesa e nazismo sono simbiotici, nella repressione del diverso e dei diversi comportamenti che caratterizzano l'umana azione

un comune, che in un contesto come il veronese avalli la presenza sui gradini dell'istituzione laica per antonomasia, senza tener conto delle diverse istanze che a lui stesso pervengono da suoi cittadini, di una istituzione ''altra'', deve essere letto come chiara provocazione, tanto più sotto municipali

la qualità della provocazione la dice lunga sul comune stesso

non interessano istanze civili e di pace, ma solo mettere ordine cronologico di importanza, relativamente al potere ivi condotto dai poteri forti classici di una società classista e guerrafondaia: chiesa e stato uniti

sembra che beccaria e montesquie non siano mai esistiti e ancor meno la rivoluzione francese per non parlare di quella russa

revisionismo

omofobia

ipocrisia di stato

25 aprile letto solo come commemorazione partitica con quella postilla sempre presente: ma fu vera liberazione?

frase detta dal popolo nostalgico e moralista che nell'8 settembre continua a vedere un tradimento da emendare appunto con una messa sui gradini del comune ...........................................

un abbraccio a laurella

(25 Aprile 2007)

carlo corbellari

zwff58@yahoo.it

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