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(16 Maggio 2009) Enzo Apicella
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contro la guerra infinita del capitale, contro la repressione

(22 Novembre 2002)

Gli arresti e le perquisizioni di questi giorni non sono che l'ultimo atto repressivo di una serie lunghissima, estesa a tutto il territorio nazionale.
Sono il risvolto interno della grande guerra civile del capitale contro il lavoro, contro i popoli, contro chiunque lo metta in discussione.
Guerra resa tanto più acuta dalla sua crisi generale, crisi politica, economica, sociale.

Ma questi ultimi arresti e perquisizioni, avvenuti a pochi giorni dalla grande manifestazione di Firenze contro la guerra imperialista, hanno un effetto generale importante, come fu l'altro atto repressivo generale del luglio genovese.

Come è stato importante il fatto di aver riconosciuto il terreno della guerra come centrale (altro che altro mondo possibile con la socialdemocrazia e il pacifismo, altro che gioiosi (ma di che gioiosi?) girotondi, marce su Assisi e su Roma con D'Alema e company alla testa!!)così adesso è importante riconoscere il terreno della repressione come centrale.
Repressione, risvolto interno della guerra infinita, repressione a partire dal sud, dai sud ribelli dove si uniscono movimenti no global e movimenti operai di tipo classico- fordista e di tipo nuovo-precario.
Questa è la novità ancora più importante, l'imminente saldatura, già in nuce a Firenze, tra movimento operaio e movimento "no-global".
A questo portano inevitabilmente le cose.
E non a caso si è colpita quella parte dei networks che avevano vivacemente saldato gli ambiti verdi e rossi(chi non si ricorda le polemeiche dei calabresi col ceto politico anche interno).

Alla luce dei fatti di Termine Imerese, della crisi Fiat e di tante altre cose è giusto dare loro atto, sostenerli (in particolare segnalo la situazione di Vittoria e del suo compagno), ottenere una loro rapida liberazione e soprattutto costruire un alleanza larghissima, capace di fare da riferimento italiano al movimento generale il cui fine, sia ben chiaro, è il rovesciamento del sistema di morte, di ricatto di dominio, di sfruttamento.
Non bisogna aspettarsi regali su questo percorso; ma non c'è alternativa possibile.

L'assemblea e la manifestazione di Cosenza sono un passaggio importante di costruzione del movimento.
Il 12 dicembre probabilmente sarà un altro passaggio.
L'importante, adesso, è cominciare a costruire nelle scadenze concrete, nella lotta gli organismi di tipo nuovo (ben più larghi e democratici dei socialforum 1 edizione).c'è posto per tutti, il più bello della storia deve ancora venire e comunque non dispiace vedere i carceri circondati di bandiere generalmente rosse e di striscioni del movimento.

N'est pas?

Soccorso Popolare (Padova)
e-mail: soccorsopopolare@libero.it

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