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infortuni sul lavoro ( o meglio omicidi bianchi)

Commento a: «La guerra del capitale e i morti sul lavoro e di lavoro.»

(21 Marzo 2008)

trovo interessante vostro lavoro, e la settimana prossima spero di inviarvi un contributo, sapendo che l'infortunio sul luogo di lavoro non è un fatto da ridurre in modo tecnicistico ( tanto da far dire oggi in chiave moderna, è stato un fattore umano A DETERMINARE la causa dell'infortunio all'operaio, ieri il fato o il soggetto beveva) invece io penso anche attraverso la mia esperienza di tecnico della sicurezza, che l'infortunio bisogna analizzarlo in questa società capitalista in un contesto sociale e di come viene percepito il rischio lavorativo, faccio un esempio come mai al nord quando si costruisce una struttura di cemento viene sempre accompagnata da un ponteggio perimetrale al fine di ridurre il rischio di caduta dall'alto, ma nel sud non è così il ponteggio lo si allestisce dopo la fase del cemento per giungere con l'intonaco, cio non significa che al nord non accadono gli omicidi bianchi ma succedono con altre dinamiche. Continuo con un'altro esempio a NAPOLI, si è notato che i ponteggi allestiti per il progetto sirena ( risanamento delle facciate degli edifici del centro storico di napoli) sono abbastanza decenti riducendo al minimo il rischio di caduta dall'alto, mentre per un palco alto più di 15 mt allestito nella piazza di plebiscito (MESE DI APRILE 2007 con foto uscite sul mattino) dove gli operai che montavano il ponteggio con un elevato rischio di caduta dall'alto, potrei continuare vedi il cantiere di CASAVATORE con committente ASL3,CANTIERE DECISAMENTE PERICOLOSO UN PARADOSSO. vi saluto sperando che vi giunga questa mia testimonianza, dionigi tafuto

tafuto dionigi

dionigitafuto@libero.it