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Menzogne di stato

(30 Marzo 2008)

Gentile dottor Pantaleone,

che nelle carceri italiane (e non solo) si operi il pestaggio, una violenza fisica e psicologica e l'alienazione delle persone non è un "parere" di qualcuno. Esistono numerose testimonianze dirette che riguardano le così dette "istituzioni" delle forze dell'ordine: le torture operate a tutti i livelli verso i brigatisti negli anni 70-80, passando per Genova, la normale pratica della Polizia e dei Carabinieri di pestare dentro le caserme/questure (vedere i rapporti di Amnesty), e i pestaggi nelle carceri. Infatti ogni tanto qualcuno muore o si "suicida". Si legga, come un esempio tra i tanti, Massimo Carlotto "La terra della mia anima".

Ora io non so se lei è in buona fede (e potrebbe essere) e semplicemente opera una difesa d'ufficio della categoria, oppure se si difende per evitare ulteriori complicazioni o infine se mente sapendo di mentire. Ai fini di quello che penso non importa. Io non voglio generalizzare. Lo so che ci saranno, all'interno delle forze dell'ordine e delle careri, tante brave persone che però sono incastrate in un meccanismo assurdo rispetto al quale non solo non muovono un dito per contrastarlo, ma lo accettano e lo difendono di fatto. Però non possiamo ignorare i fatti.

Lei cita Calabresi. Quello di Calabresi è un episodio oscuro della storia di questo Paese, un omicidio. Ma Calabresi rappresenta anche l'unico caso in cui un funzionario dello stato ha pagato per un crimine. Ora io non so se Calabresi era presente o meno nella stanza quando Pinelli volò dal quarto piano della questura di Milano. So che Pinelli non aveva nessun motivo per uccidersi (e la sua morte - finto suicidio - fu subito strumentalizzata dalla POLIZIA per accusarlo della strage!) e che Calabresi era il responsabile della vita di Pinelli. Come funzionario dello stato (quello stesso stato che ha depistato per anni le indagini su numerose stragi) aveva il dovere di cercare la verità, e la verità stava in quella stanza (la sua!) e negli uomini che "interrogavano" Pinelli (i suoi uomini!) . Che altro serve per individuare delle responsabilità, se non penali almeno politiche? Per dirla alla Pasolini, anche se non ho (tutte) le prove, so benissimo chi è stato e perchè!

Ho seguito su internet (del resto altrove questi problemi vengono regolarmente taciuti) il caso dell'uccisone di Aldo da parte dello stato (perchè se Aldo non fosse stato arrestato ora sarebbe vivo) e sono convinto che qualcuno debba pagare per questo. Non per vendettta ma per salvare altre vite innocenti. E lei, se è un vero funzionario dello stato, ha l'obbligo morale (e penale) di aiutare a ricercare la verità. E quindi è necessaria la massima trasparenza. Trasparenza che non mi sembra troppo presente in questa storia, come in altre.

Le altre storie? Aldrovandi a Ferrara? Senza l'ostinazione della madre ora il caso di Federico sarebbe simile a quello di Aldo: nell'oblio. Qualche solerte funzionario dello stato aveva già minimizato tutto, mettendo le cose a posto invocando una morte "naturale" per stupefacienti! Ora 4 poliziotti sono incriminati per omicidio colposo e qualche altro per depistaggio.

Genova? Sul banco degli imputati per il macello della scuola Diaz (o trova anche quella una collocazione precipitosa?) sono passati alti funzionari dello stato che per difendersi dalle accuse, senza peraltro essersi mai dimessi dal loro ruolo ma anzi avendo accettato fior di promozioni, SI SONO AVVALSI DELLA FACOLTA' DI NON RISPONDERE! Un diritto sacrosanto per qualsiasi imputato, ma NON se ricopri un ruolo di alto funzionario per di più deputato a cercare la verità non a nasconderla!

Ora al di là delle menzogne che ripetutamente vengono usate per coprire queste nefandezze rimangono i fatti nudi: Aldo è morto e qualcuno deve pagare per questo. La Trasparenza è la strada. I tentativi, come il suo, di difesa d'ufficio rispetto a una legittima necessità di andare oltre le verità ufficiali (legittima perchè in questo paese le "menzogne ufficiali" sono sotto gli occhi di tutti) non aiutano la trasparenza ma aggiungono perplessità ai dubbi.

La ringrazio per avermi letto.

Piero Cavina
Bologna

PS non si preoccupi di fare mettere le mie utenze sotto controllo, già lo sono.

Piero

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