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La presenza delle donne

Commento a: «L’assenza delle donne»

(16 Maggio 2008)

Caro Paolo,quando non conosco un'interlocutore a cui desidero rispondere, mi faccio un giro in rete e cerco di capire qualcosa. Ho capito che sei giovane, almeno rispetto a me ,che sei fortemente laico, che ami la scienza e il progresso, che hai a cuore i diritti di tutti , comprese le donne: mi sento chiamata in causa quindi e non come il prezzemolo a merenda. Ebbene sì, si fatica a scrivere da donna, io ci provo costantemente e in maniera ostinata, a tratti con depressione a tratti con gioia, parto sempre da me ma credo lo facciano tutti anche se con un documento o un testo non loro. Ho letto che avevi preso parte, e felice, all'appello delle donne "Usciamo dal silenzio". Uscite, rientrate, riuscite di nuovo il 24 novembre, non può esserti sfuggito anche se le "modalità" non sono state gradite a tutte...
Ma è molto faticoso caro Paolo, farlo a qualunque età, con governi amici e nemici, sempre. Ti basti pensare che lo stesso articolo che hai scritto su Bella Ciao,questo quìpresente, e il titolo della canzone è emblematico, mi ha visto protagonista di testi e articoli a non finire dal 2004 al 2006. Poi zero. Ero rimasta tra gli autori-autrici ma se cliccavi sul mio nome, l'articolo, ogni scritto era stato totalmente moderato-censurato anche i commenti che facevo a chi scriveva...è andata così per più di due anni, fino al punto che, prima delle elezioni, se qualcuna-o fosse pure benvista-o citava per caso il mio nome tra le righe, era "moderato" a sua volta. Da poco ho scoperto per caso che sono stata ri-accreditata, non me l'ha comunicato Nessuno da Parigi o da Roma, l'ho scoperto così. Eppure ho rappresentato Bella ciao Italia ad Atene per il Sfe con un workshop che partiva dalla comunicazione e dal film della Guzzanti, viva Zapatero! Il punto esclamativo, non l'ho aggiunto. La domanda anzi la risposta che poni a premessa del tuo articolo potrei rivolgerla a tutti: cosa è successo? Eravamo a centinaia di migliaia solo fino a due anni fà, in piazza in strada in presidi in sitin in appelli...Cosa è successo? Le donne sono sempre state un bottino di guerra, della politica , del potere e la paura non è una creazione delle stesse...Vaglielo a dire a quelle che stanno tornando a casa ora, in silenzio.
Se vuoi posta il mio commento dove hai inviato il tuo articolo, sarò almeno una che ha risposto alla tua sollecitazione e felice di esserci stata in piazza a Roma, l'ultimo giorno della campagna elettorale di Ferrara. Tutta la stampa è stata contro quell'essere "fuori" dal controllo e dal contenimento: si giocava di strategia, si doveva dialogare tra noi, lo si doveva lasciare nel silenzio... Questa è la tela del ragno, non di Penelope. Cerco come te e credimi molte altre assolutamente invisibili, di dipanare la matassa e non aggiungere nodi scorsoi.Grazie per aver provocato o tentato di farlo una reazione.
Doriana

Doriana Goracci

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