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(15 Ottobre 2007)
La lunga agonia, dallo scioglimento nel 1991 del Partito Comunista Italiano, che ha caratterizzato la vita di una sinistra fasulla, senza identità, né entusiasmo, né progetto politico, è finalmente giunta al termine, e il termine “sinistra” sparisce e muore per mano dei nipotini di Togliatti e Berlinguer.
Ma consoliamoci con il lato positivo dell’avvenimento!
Non è cosa da poco il sollievo di non dover più mischiare con la sinistra personaggi come D’Alema, Fassino,Cofferati,Veltroni,Bassolino,Livia Turco,l’amica di Briatore Giovanna Melandri, Violante, insieme a tutti quei professionisti a vita della politica la cui opera metodica e tenace ha portato le classi subalterne sotto le scarpe dei padroni e della Confindustria, accettando tutte le tesi liberiste in cui la schiavitù del lavoro salariato e precario è il solo futuro possibile.
L’altra buona nuova è che il Partito Democratico è la nuova Democrazia Cristiana, e le speranze di Casini e Mastella di guidare un processo di aggregazione al Centro trova la piazza già occupata.
Potrebbe anche essere positivo il fatto che si è liberato spazio per una sinistra antagonista a patto che azzeri dirigenti e apparati e ritorni nei movimenti di massa, con ben presente la necessità di dover riconvertire tutta l’economia e portarla su un terreno di sostenibilità ambientale, modernizzando e innovando.
Veltroni è solo una malinconica figura di una persona che ha passato la vita a fingersi progressista, all’interno di un declino degli ideali della sinistra. Appare un soggetto americanizzato, che sostiene tutto e il contrario di tutto, non pesta i piedi a nessuno, è un perfetto politicante, e finalmente non lo vedremo più con lo sfondo di bandiere che non gli sono mai appartenute.
Paolo De Gregorio
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