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Veltroni: il nulla che avanza

(20 Ottobre 2007)

L’esagerato filoamericano Walter Veltroni, plenipotenziario del nuovo partito democratico, proprio colui che fece apparire lo slogan americano “J care” (io partecipo) sullo sfondo delle bandiere rosse, ammonendo il popolo di sinistra a comportarsi come i fratelli yankee, non ci ha mai ricordato la elementare verità, conosciuta da tutti negli USA, che solo il 35% del popolo americano partecipa alle elezioni, e, visto che da noi partecipa l’80% dei cittadini, questo appello è da considerare come patetica gaffe.

Nell’articolo di oggi 20 ottobre sul Corriere della Sera intitolato: Fermare subito l’Iran, sembra scoprire l’acqua calda sentenziando: “la potenza militare sembra insomma tornare ad essere la misura del peso di un Paese negli equilibri regionali e mondiali”.

Caro Veltroni, forse sarebbe meglio che tu ci spiegassi in quale periodo storico, dalla fine della 2° guerra mondiale ad oggi, il peso della potenza militare non è stato esercitato ed usato, soprattutto dalla falsa democrazia americana che è stata costantemente protagonista diretta o indiretta di 50 anni di conflitti e tensioni.

Continua Veltroni: “un Mediterraneo pacificato e un Medio Oriente denuclearizzato rappresentano il primo vero test per la comunità internazionale”. Mi viene un po’ da ridere. Ma se prendessimo sul serio queste veltroniane esternazioni, bisognerebbe per prima cosa smantellare l’arsenale atomico israeliano, visto che Israele è l’unico paese del Medio Oriente a possedere armi nucleari operative, mentre lo Stato dell’Iran è ancora molto lontano dalla costruzione della Bomba.

E ancora Veltroni è preoccupato dalle dichiarazioni di Putin in risposta al progetto Usa di installare uno scudo spaziale in Polonia e Repubblica Ceca. Una persona seria e onesta, capace di comprendere gli interessi e la dignità dell’Europa, non dovrebbe perdere occasione per ricordare la unilaterale e fredda determinazione Usa di creare tensione tra Unione Europea e Russia con l’installazione di una struttura militare in due paesi europei che rispondono più agli ordini Usa che alla Unione Europea.

Il progressista Veltroni se la prende con Putin e chi ha scagliato la prima pietra non viene menzionato, dimenticando che 500 aziende francesi e 3.000 tedesche operano in Russia, che buona parte dell’Europa dipende dal gas russo, e che il peggior nemico della egemonia Usa nel mondo è l’Euro e la integrazione economica e politica tra UE e Russia. Con la complicità inglese, la Nato, e la scusa di difenderci dai nemici (ma quali?), gli Usa operano ferocemente contro l’autonomia europea e contro l’Euro che sta entrando al posto del dollaro nei portafogli di Stati, banche, operatori finanziari, e nelle transazioni petrolifere. La realtà produttiva dell’Europa, con la prospettiva di integrazione con quella russa, è di gran lunga superiore alla intera economia americana, della quale non abbiamo alcun bisogno, visto che la tecnologia europea è in grado di competere in ogni settore, compreso quello satellitare.

Purtroppo Putin, invece di spiegare agli europei di guardarsi dai falsi amici yankee, reagisce nel modo voluto dagli Usa, potenzia il dispositivo militare e si parla di nuova guerra fredda.

Ci piacerebbe sapere dal grande europeista Veltroni cosa intende fare per far cessare questa umiliante ingerenza Usa negli affari europei, che ci spiegasse cosa ci sta a fare ancora la Nato sul nostro territorio,e perché l’Europa non decide la sua politica estera con le normali vie democratiche della maggioranza semplice, per parlare finalmente con una voce sola, liberata finalmente da basi militari straniere e da falsi amici.

20 ottobre 2007

Paolo De Gregorio

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