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(6 Dicembre 2007)
Un giovane di 36 anni morto, sei in fin di vita e altri feriti gravemente.
Non stiamo parlando di Bagdad o di Gaza ma di Torino e i giovani in questione sono operai dell'acciaieria di Corso Regina Margherita, proprietà della casa tedesca Thyssen Krupp.
La cronaca richiede poche parole: il tentativo dei lavoratori di spegnere un piccolo incendio prodottosi in linea con i mezzi messi a disposizione dall'azienda ha creato il dramma sviluppando una fiammata che ha letteralmente bruciato vivi gli operai.
Ora tutti piangono su morti e feriti, ma di chi sono le responsabilità?
I mezzi di sicurezza che l'azienda ha il dovere di mettere a disposizione per lavorazioni così pericolose si sono dimostrati non solo inadeguati ma criminalmente distruttivi. Estintori e lancia ad acqua hanno favorito la fiammata esplosiva invece di spegnere l'incendio.
I responsabili dell'azienda non potevano non saperlo ma hanno deciso di risparmiare sulla pelle dei lavoratori.
Inoltre la reazione dei lavoratori allo svilupparsi dell'incendio è stata ritardata dalle condizioni in cui operavano: dopo l'ultima crisi aziendale che ha quasi portato alla chiusura dello stabilimento la flessibilità e gli orari si sono dilatati allo spasimo, ormai i turni di dodici ore stanno diventando la norma.
Questo incidente non è un caso ma la logica conseguenza di un'organizzazione del lavoro che ha cancellato ogni diritto dei lavoratori e considera la loro morte come uno “spiacevole danno collaterale” e nulla più.
La Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti-CUB di fronte all'ennesima prova del disprezzo padronale per la vita di lavoratori e lavoratrici indice uno sciopero dei lavoratori metalmeccanici dell'intera giornata lavorativa per lunedì 10 novembre con manifestazione fino alla Prefettura.
Torino, 6 dicembre 2007
Per la FLMU-CUB
Stefano Capello
i MORTI SONO ARRIVATI A 4...E' UNA STRAGE ! E' UNA STRAGE! FERMIAMO IL PAESE......MENTRE STI POVERI CRISTI CONTINUAVANO A MORIRE IL NOSTRO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA & C. ANDAVANO TUTTI TAPPATI ALLA SCALA DI MILANO....IL MINUTO DI SILENZIO EQUIVALE A : SONO COSE CHE SUCCEDONO! NON E' COSI'. SONO COSE CHE CHI CI LAVORAVA LE AVEVA DENUNCIATE, ERANO PREVEDIBILI E PERCIO' EVITABILI. ABBIAMO PERSO IL SENSO DELLA VITA. FERMIAMO IL PAESE! E A TUTTI I SINDACATI NAZIONALI DICO: VENDUTI! CODARDI E VENDUTI! VIGLIACCHI E VENDUTI! IL MONDO DEL LAVORO E' UNO SCHIFO GRAZIE ANCHE A VOI!
(8 Dicembre 2007)
FILIPPINI MARINA
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