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(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana
Lavazza spa: nessuna attenzione per la sicurezza dei lavoratori!
(14 Febbraio 2008)
La FLAICA-CUB, dopo aver consultato i lavoratori e le lavoratrici dello stabilimento Lavazza di Strada Settimo a Torino, ritiene di dover respingere il piano di riorganizzazione del settore manutenzione e del settore qualità di detto stabilimento e denominato UPI. Tale riorganizzazione, infatti, si caratterizza per la cancellazione di un settore tecnico specifico come quello della manutenzione. Al suo posto viene istituito un modello integrato dove i manutentori sono tenuti a lavorare in linea quando non effettuino interventi di manutenzione e ad insegnare ai colleghi a svolgere da soli gli interventi necessari sulle macchine. In pratica il servizio di manutenzione viene dissolto in un generico fai da te imposto a tutti i lavoratori dello stabilimento.
Le conseguenze sono chiare: a tutti i lavoratori vengono attribuiti, senza compenso, carichi maggiori di lavoro: i manutentori dovranno fare anche gli operai di linea e questi ultimi dovranno fare anche i manutentori; la sicurezza dei reparti diminuirà perché l’elemento tecnico di controllo (la manutenzione) verrà annegata in un mare di lavori diversificati con conseguenze immediatamente immaginabili; i manutentori verrano presto dichiarati in esubero. Tutto questo in un’azienda il cui fatturato è in continuo aumento e che recentemente ha annunciato l’acquisto di una delle prime aziende di produzione di caffè in Brasile.
La Lavazza vuole aumentare i propri profitti aumentando i carichi di lavoro dei dipendenti e diminuendo la loro sicurezza.
Contro questa manovra dell’azienda e contro l’acquiescenza delle RSU interne allo stabilimento, la FLAICA-CUB ha proclamato un primo sciopero di quattro ore con uscita anticipata di tutti i turni Venerdì 15 Febbraio, e un altro sciopero di otto ore Lunedì 3 Marzo.
Per la FLAICA - CUB
Stefano Capello
Fonte
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Commenti (1)
Operaio Lavazza
E' orrendo pensare a come l'alienazione abbia oggi raggiunto una delle sue fasi di attuazione, di estraneazione più culminanti. Sono cambiati i nomi, i termini semantici, i significanti con cui vengono indicati certi significati, ma ahimè i significati sono rimasti sempre i medesimi, sebbene sublimati e artificiosamente camuffati sotto il pietoso velo della demagogia consumistica neoliberista: prima si diceva padrone, oggi datore di lavoro; una volta schiavo, oggi operaio. Chi, mi chiedo, conosce Marx, oggi? E la teoria del plusvalore, dei soldi che vengono illecitamente sottratti a noi operai che ne siamo gli unici produttori? Quanti sono ormai rassegnati e purtoppo convinti che "tanto non si può far nulla, perchè è sempre stato così" ? La storia dimostra il contrario, ma meglio non dilungarsi: la rabbia mi logora già abbastanza!!! Continuando in tal modo non sarà solo la classe operaia, per parafrasare un celebre film di Volontè, ad andare in paradiso, ma il mondo intero.
Spero con tutto il cuore che le vostre iniziative riscuotano il giusto successo, per far comprendere quanto l'unità della classe operaia, possa costituirsi come forza autonoma, portante e intransigente nei confronti dei suoi sfruttatori, che credono di potersi appropriare, oltre che della forza lavoro di un essere umano, anche della sua vita:
Chiudo con una frase tratta dall'oramai celebre "Discorso tipico dello schiavo" di Silvano Agosti, che in poche parole esprime una verità oramai sopita dal sistema dominante:
"Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede quanto quello che non è più capace di immaginarsi la libertà".
Un saluto
(15 Febbraio 2008)
M.P.
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