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(5 Febbraio 2008)
RCA.4/2708 – Roma. “Riteniamo inopportuna e vergognosa la decisione del Consiglio Direttivo della Fiera del Libro di Torino - una città democratica e antifascista da sempre - di assegnare proprio nel 2008 a Israele il ruolo di ospite d’onore. Intendiamo batterci apertamente affinché questa decisione venga revocata” è questo il perno centrale del documento e del calendario di iniziative approvato domenica a Roma dalla riunione nazionale delle associazioni aderenti al Forum Palestina. Su questo obiettivo è stata convocata una prima manifestazione a Torino per sabato 29 marzo.
Ma, precisano gli organizzatori, “Qualora non venga revocata la decisione di assegnare a Israele l’edizione 2008 della Fiera del Libro di Torino, si passerà dalla fase della denuncia a quella della contestazione. Dal 7 al 12 maggio – sempre a Torino – ci saranno sei giorni di mobilitazioni, spettacoli, mostre, presidi e incontri politico-culturali alternativi alla Fiera del Lingotto e all’interno della Fiera stessa.
La mobilitazione vedrà il suo momento centrale in una manifestazione nazionale a Torino sabato 10 maggio contro l’occupazione israeliana della Fiera del Libro e per la fine dell’occupazione israeliana in Palestina”.
Con questo annuncio di mobilitazioni preventive e durante i giorni stessi della Fiera del Libro – all’esterno e all’interno del padiglione, precisano gli organizzatori – dovranno ora fare i conti gli amministratori dell’evento che avevano deciso di spostare la riunione del consiglio di amministrazione da sabato 2 a martedì 5 febbraio proprio per valutare il da farsi sulla base delle decisioni che sarebbero state prese domenica a Roma dalle associazioni filopalestinesi.
Queste ultime dal canto loro contrattaccano verso articoli e commenti che li accusano di volere boicottare gli scrittori israeliani “In discussione non è la Fiera del Libro né gli scrittori che vi parteciperanno, in discussione c’è una decisione politica inaccettabile che va revocata” affermano elencando poi gli scrittori palestinesi che sono stati uccisi e non “boicottati” dagli apparati militari israeliani.
RCA
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