">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

"Incidenti"

(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

APPUNTAMENTI
(Capitale e lavoro)

SITI WEB
(Di lavoro si muore)

LA STRADA DEL PROFITTO E’ LASTRICATA DI MORTE

(16 Giugno 2008)

UNO STILLICIDIO DI INCIDENTI MORTALI QUOTIDIANI,
TRE, QUATTRO, CINQUE, DIECI AL GIORNO
CON OGNI TANTO UN’ IMPENNATA PIU’ ECLATANTE
CON LA MORTE DI UN’INTERA SQUADRA DI LAVORATORI, IN UN COLPO SOLO
(COME ALLA TYSSEN-KRUPP ED A MINEO).
SENZA CONTARE LE DECINE DI MIGLIAIA DI INCIDENTI NON MORTALI, MA SPESSO GRAVI, CHE GUASTANO LE CONDIZIONI DI VITA DI TANTISSIMI LAVORATORI.

E’ quanto ci propina un’organizzazione del lavoro votata al conseguimento del profitto per il padronato AD OGNI COSTO. Solo così si possono spiegare le cliniche private dell’orrore, degne dei film di Dario Argento, dove si mutilano e assassinano i pazienti per fare cassa, e le aziende dove la vita degli operai costa meno di un estintore scaduto, o di una maschera antigas.

Si muore da clandestini nelle impalcature dei cantieri edili, ma anche da lavoratori in ruolo nelle fabbriche, nelle autostrade, nel sottosuolo. La mondializzazione capitalistica accomuna in uno stesso tragico destino l’operaio dei cantieri navali del Bangladesh, il tessile cinese e il metalmeccanico delle officine Marcegaglia.

Le lacrime (rituali) dei coccodrilli di palazzo danno sempre più il voltastomaco.
Hanno un bel dire i Napolitano, i Berlusconi, i Veltroni & soci, se si muore al lavoro come in un campo di battaglia, la responsabilità è dei promotori di questo modello di sfruttamento: di chi ha voluto lo sviluppo abnorme del lavoro precario, che attraverso il ricatto occupazionale congela sul nascere ogni opposizione operaia ai lavori pericolosi, faticosi, ai turni massacranti. Il Parlamento dei padroni d’Europa che sancisce come si possa lavorare anche per 65 ore alla settimana, il governo Berlusconi e quello defunto di Prodi che si sono preoccupati di detassare gli straordinari alle industrie, sono i “mandanti” morali di queste stragi.

Governo e padroni reclamano a gran voce il ridimensionamento del Pubblico impiego, la rottamazione e la distruzione di interi settori, quelli che non sono funzionali all’impresa, o che entrano in rotta di collisione con gli interessi dei padroni. Il ridimensionamento di quegli organismi di controllo come l’Ispettorato del Lavoro e l’INAIL, decisi in clima bipartisan dal centro sinistra e dal centro destra porteranno ulteriore linfa alla crescita degli infortuni sul lavoro. E che dire dei turni di lavoro sempre più onerosi che si impongono ai lavoratori della Sanità? Si sta persino abolendo il turno di riposo, mettendo in pericolo la salute di questi lavoratori e dei pazienti stessi. In Giappone si muore di superlavoro, di totale esaurimento per un’occupazione che spesso sottrae tutto il tempo disponibile al riposo, ai rapporti familiari, allo svago… in definitiva all’esistenza stessa delle persone, per destinarlo alla produttività. E questo modello perverso e distorto lo si sta imponendo anche in Europa.

Il padronato che da decenni si arricchisce a dismisura, mentre i lavoratori sono sempre più poveri, ha voluto e praticato con entusiasmo questa deregulation, al punto da chiedere oggi un’”innovazione” che sa di ottocento, di padroni delle ferriere, di terratenientes messicani dei tempi di Porfirio Diaz: l’abolizione del contratto nazionale di lavoro. Questo porterà i lavoratori a trovarsi senza tutela contro un moloch burocratico-padronale che detterà regole di assunzione e di lavoro (e di licenziamento) a proprio piacimento. Un esperimento di questo tipo è stato fatto alla fine degli anni 70 nell’unico paese dove allora fosse possibile imporre regole di lavoro spietate senza subire proteste e scioperi: il Cile di Augusto Pinochet, dove protestare voleva dire essere mandati rapidamente ad alloggiare in una delle tante fosse comuni. E’ questo che sognano i padroni?
E non paghi, con la complicità del governo, chiedono di rendere insignificanti le multe da pagare in caso di inosservanza della normativa di sicurezza. La vita dei lavoratori vale meno di niente!

I sindacati concertativi Cgil, Cisl, Uil non si cospargano il capo di cenere… sono anch’essi responsabili di questa situazione: la pratica della concertazione ha provocato danni incalcolabili. In vent’anni i salari hanno perso il 30% del potere d’acquisto, Moltissimi lavoratori sono costretti a fare gli straordinari per portare a casa un salario decente. La flessibilità e gli orari si sono dilatati allo spasimo. Ormai i turni di dodici ore stanno diventando la norma. Lavoratori stanchi, piegati da turni spaventosi, dalla paura di una chiusura annunciata e dalla disoccupazione sono normali nelle industrie europee. E più tempo si trascorre sul posto di lavoro, più si abbassa la soglia di attenzione per quello che si fa. Chi ti difende se il sindacato al quale sei iscritto non fa i tuoi interessi, ma è impegnato a contrattare i propri privilegi di casta burocratica con governi e padroni, si trasforma in una holding imprenditoriale - finanziaria e come merce di scambio SVENDE gli interessi e le conquiste dei lavoratori? E’ un fatto che dove sono forti i sindacati concertativi, sono deboli i lavoratori!

Gli operai morti lavorando non devono diventare dei santini, la loro vicenda deve essere un motivo in più per combattere ogni giorno con sempre più vigore per imporre sui posti di lavoro condizioni accettabili, per conquistare con la lotta salari e diritti.

Solo con l’autorganizzazione e la consapevolezza di classe sarà possibile tornare a contare, strappare condizioni favorevoli e vivere decentemente.

SOLO UN SINDACATO NON COLLUSO CON I PADRONI HA LE CARTE IN REGOLA PER ORGANIZZARE LA CLASSE LAVORATRICE, DENUNCIANDO SENZA ALCUNA REMORA UN’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO CHE E’ FINALIZZATA AL BENESSERE PER I RICCHI E CHE PRODUCE SOFFERENZA, MORTE, MISERIA PER MILIONI DI LAVORATORI.

16/06/2008

Umberto Cotogni CUB La Spezia

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Notizie sullo stesso argomento

Ultime notizie del dossier «Di lavoro si muore»

Ultime notizie dell'autore «Confederazione Unitaria di Base»

3826