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Il grande evasore

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(21 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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Non tutte le «scale mobili» producono inflazione!

(26 Giugno 2008)

Una volta la «scala mobile», o «contingenza», garantiva un adeguamento automatico delle retribuzioni al costo della vita. Questo istituto nel 1992 venne soppresso dall’allora governo Amato, ovviamente di concerto con le parti sociali. Il provvedimento, però, non venne applicato a politici, magistrati, giornalisti e pensionati con reddito maggiore di cinque volte la pensione sociale Inps.
C’è sempre qualcuno più uguale degli altri!!!

Eppure proprio loro raccontavano che la scala mobile fosse causa di inflazione, raccontavano che la sua abolizione sarebbe serviva (udite, udite!!) «a tutelare il potere di acquisto dei salari».

Morale della favola: dopo sedici anni di questa cura l’inflazione ha continuato a crescere nonostante i salari siano diminuiti, ed oggi politici, magistrati, giornalisti scoprono che l’Italia ha i salari più bassi d’Europa e ogni giorno gli organi di informazione ci raccontano (altrimenti come faremmo a saperlo!?!?) di quanto siamo diventati più poveri.

Il lieto fine vorrebbe: Marcegaglia,Tremonti, Epifani, Bonanni, novelli Robin Hood, togliere a se stessi per dare ai «poveri».
Non è proprio così!

Dopo l'abolizione della «scala mobile» ora vogliono, sempre concertando con CGIL-CISL-UIL, abolire di fatto anche quello che resta del CCNL (Contratto Nazionale di Lavoro), che almeno assicurava una contrattazione unica nel rivendicare uno stipendio normale per una vita normale, accettando per giunta la modifica dei tempi per il rinnovo dei contratti, ogni tre anni e non più ogni due, mentre Confindustria, Banchieri e Governo, mai paghi, vogliono accordi azienda per azienda e concedere aumenti solo se aumenta la produttività.

Solo le retribuzioni dei soliti «signori» possono aumentare, ed infatti aumentano sempre, anche quando la «produttività del sistema» cala.
Inoltre con la detassazione degli straordinari (non per il Pubblico Impiego) e gli incentivi, vogliono selezionare una leva di lavoratori costretti ad accettare turni massacranti e sacrificare così famiglia, e riposo.
Mentre fanno finta di piangere i nostri morti sul lavoro, negano il riposo biologico agli infermieri e spostano sempre più in alto il limite delle ore settimanali di lavoro. Almeno la smettessero di ripetere ad ogni tragedia “adesso basta”!!!

Con la scusa del premio ai «volenterosi», cioè ricattando i più bisognosi, pochi intimi vedranno qualche soldo in busta recuperato dagli «utili» incrementati da quanto toglieranno a tutti gli altri lavoratori .

Vogliono in realtà cancellare l’idea stessa di sindacato che dovrebbe essere difesa di interessi collettivi e non clientelismo.
Vogliono contratti individuali e retribuzioni a cottimo.
La loro modernità non è che lo sfruttamento di sempre.
Naturalmente salvaguardando CGIL-CISL-UIL (+UGL) associandoli a politici, magistrati, e giornalisti nel ruolo di caporali.

Sin.Base - sindacato di base - Genova

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Commenti (2)

Scala Mobile.

Io l’ho vissuto quel ’92 quando venne decisa “democraticamente” la fine della Scala Mobile.
Democraticamente fra virgolette in quanto, seppur la maggioranza nelle singole fabbriche era ostile al provvedimento, i nostri sindacalisti (che da tempo avevano ripreso padronanza sui lavoratori dopo le contestazioni degli anni ’70) ci informavano che, su scala nazionale, il provvedimento era passato. Con quel provvedimento costruirono anche l’accordo del 23 luglio del ’93, quell’accordo con le parti sociali (CONFINDUSTRIA) e col governo del beneamato Ciampi, che affermava che le richieste dei lavoratori sarebbero dovute passare da allora in poi attraverso il crivello dell’andamento aziendale, dell’andamento del settore e dell’andamento dell’economia nazionale.
In pratica niente, cioè decretava la fine degli aumenti salariali e sottraendo anche una percentuale dell’adeguamento salariale nell’inflazione programmata. Queste furono le conquiste dei lavoratori, non a caso quei sindacalisti hanno poi ricoperto importanti seggi istituzionali. Ma cosa si poteva pretendere da chi nell’ottobre del ’77 se ne uscì dall’EUR al grido di “evviva i sacrifici”?
Altra questione ma sempre inerente ai salari e che non mi stancherò mai di denunciare: l’aver permesso, senza alcuna presa di posizione, l’inflazione (quella vera!!) dell’euro che dal 2002 è stato considerato, nel 90% dei prodotti di consumo, pari a 1000 lire dell’invece 1936,27 nominale.
Ci hanno fregato 936,27 lire ogni euro!! Mentre l’ISTAT beatamente stabiliva un’inflazione al 2,4%. Ecco perché le famiglie non arrivano più alla fine del mese. Bisogna programmare una lotta per riaverle e con gli arretrati, altrimenti si finirà col piangere su un inutile latte versato.

(26 Giugno 2008)

rolando marchioni

rolando1934@alice.it

Scala mobile e salari

Più che un commento questo messaggio vuol essere una riflessione al commento di Rolando. Ebbene sì, anche noi eravamo presenti al momento in cui la scala mobile fu abolita. E Bene fa Rolando a risalire tutta la scala delle svendite del salario operaio sino all'EUR, cioè sino al momento in cui la famosa, almeno per i più anziani, «politica dei sacrifici» del tanto laudato Berlinguer Enrico, si realizzò tramite CGIL. Il percorso fu infatti parallelo, tra «politica» e «sindacato» tra PCI e CGIL.
Dunque la «semplice» rivendicazione sindacale, che Rolando denuncia, non può essere affrontata dal solo lato sindacale. Senza un attività indipendente ed autonoma da politiche tipo PCI, non sarà possibile costruire niente. Indipendente non solo da quelle politiche ma anche da quelle che gli sono, oggi, succedanee.
Il senso della costituzione del Sin.Base è proprio questo, rivalutare politicamente l'azione sindacale come unico terreno che possa qualificare come «compagno» l'un con l'altro i lavoratori. Tutto il resto è opinione, opinione autoreferente, come quella di chi si considera «compagno» sol perché ha «votato» (nientemeno!) che questo o quel partito di cui poi, nel governo Prodi tutti abbiamo visto come siano tutto ma certo non «comunisti».
Se la classe oppressa e sfruttata non riuscirà a vedere questo collegamento, non riuscirà neanche a chiedere, non diciamo la scala mobile ma neanche 200 euro.
E' un lavoro di propaganda ma soprattutto di organizzazione che, umilmente, abbiamo avviato nella speranza che possa crescere.

(6 Luglio 2008)

_Carlo

Sinbase@sinbase.org

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