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(26 Agosto 2010) Enzo Apicella
"The Negro Motorist Green Book" era la guida che permetteva ai Neri di viaggiare negli Usa segregazionisti utilizzando le poche strutture (mezzi di trasporto, alberghi, ristoranti, negozi...) che non negavano loro l'accesso.

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(Il nuovo ordine mondiale è guerra)

Contro il razzismo di guerra

Un appello per la manifestazione del 15 febbraio

(1 Febbraio 2003)


In un mondo sempre più interdipendente, la guerra moderna alimenta e si alimenta di pulsioni razziste e segregazioniste. Tanto più una guerra infinita contro un nemico indefinito, come la "guerra preventiva al terrorismo", comporta la crescente criminalizzazione e segregazione dei diversi, identificati come potenziali nemici, anche con il ricorso agli strumenti di una giustizia sommaria e preventiva.

Per questo il movimento contro la guerra in Iraq è anche contestazione delle campagne mediatiche, delle montature giudiziarie e degli atti legislativi e amministrativi che, in Italia come negli Usa e in tutto l'Occidente, tendono da un lato a criminalizzare e segregare i migranti e specialmente i musulmani, dall'altro ad appiattire sulla categoria del "terrorismo" e sulla logica di guerra amico-nemico il giudizio sui movimenti di opposizione e di liberazione e il diritto d'asilo degli esuli, come nel caso della diaspora kurda.

In Italia sono già centinaia i cittadini stranieri di religione musulmana inquisiti per reati associativi, additati sulla stampa e dai massimi esponenti del governo come "terroristi" e incarcerati in base a indagini puramente indiziarie o basate su informative di servizi italiani o stranieri, e ultimamente su interrogatori extralegali di detenuti nell'inferno extragiuridico di Guantanamo. Oltre a colpire la presunzione d'innocenza e possibili innocenti, queste campagne giudiziario-mediatiche alimentano le tensioni razziste nei confronti dei luoghi di culto islamici cavalcate da esponenti di governo nazionale e locale.

Questi processi rischiano di moltiplicarsi con la guerra e con il prevedibile immenso esodo di profughi che essa provocherà, a fronte di una forte restrizione del diritto d'asilo e delle vie d'accesso legali che già comporta un pesante prezzo di vite umane nei mari e alle frontiere d'Italia e d'Europa. Oltre alle basi e alle portaerei, in Medio oriente e nelle regioni frontaliere si stanno allestendo i lager per profughi.

Contro questi processi di "guerra interna", che imbarbariscono la nostra società prima ancora della barbarie della guerra aperta, facciamo appello a una grande mobilitazione del pensiero giuridico garantista e delle coscienze, ad un'attenta ricognizione e denuncia dell'intreccio fra razzismo e guerra, e alla presenza a pieno titolo dei migranti e degli esuli nelle manifestazioni e iniziative contro la guerra in Iraq, a partire dalla giornata del 15 febbraio a Roma.

Prime adesioni: Senzaconfine, Antigone, Azad, Giuristi democratici, Cgil naz.le, Arci naz.le, Un ponte per., Mov. delle/dei disobbedienti, Prc naz.le, Aprile, Sinistra giovanile, Conf.ne Cobas, Legambiente, red. Carta, Assopace

Adesioni: dirittoalfuturo@libero.it

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