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(24 Novembre 2010) Enzo Apicella
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(5 Agosto 2008)

E' fatta!!!!!

Alla fine la norma anti-precari è passata al Senato e si appresta a diventare legge.

Il nuovo testo precisa che sui precari le nuove regole valgono solo per i processi in corso e non per il futuro.

Il testo modificato indica, infatti, che "con riferimento ai soli giudizi in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, e fatte salve le sentenze passate in giudicato", in caso di violazioni di legge "il datore di lavoro è tenuto unicamente a indennizzare il prestatore di lavoro con un'indennità di importo compreso tra un minimo di 2,5 e un massimo di 6 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto". Tutto questo dovrebbe circoscrivere la norma ai ricorsi dei lavoratori delle Poste (con ben 44.000 casi) e a pochi altri casi.

Via libera quindi alla precarizzazione totale del lavoro con le aziende che potranno anche dimenticarsi che esiste il contratto a tempo indeterminato. Alla faccia di tutti i diritti acquisiti!

E la cosa più sconfortante è proprio il fatto che si applica quasi esclusivamente ai dipendenti postali.

Questo perchè le Poste vogliono entrare in borsa e per entrare non devono avere nessun contenzioso o giudizi pendenti. E l'unico modo per entrare in borsa senza contenziosi era quello di creare una norma ad hoc, visto i tempi lunghi della giustizia italiana.

Nè l'"opposizione" nè i Sindacati hanno fatto nulla, pur sapendo cosa stava per accadere. Il tutto è passato nella quasi più totale indifferenza.

Sembrerà un caso o forse non lo è che nel frattempo i Sindacati hanno stipulato un altro accordo con le Poste che "permette di consolidare il rapporto di lavoro incidendo sensibilmente sul fenomeno del precariato e favorendo concretamente occasioni di crescita, sviluppo e valorizzazione del personale presente in Azienda." Questo accordo è uguale all'altro, a quello del gennaio 2006. L'unica differenza è che adesso i dipendenti postali dovranno decidere se continuare il contenzioso con la norma di cui sopra e quindi in caso di vincita e di giudizio positivo del giudice, avere solo un indennizzo e niente reintegro, oppure firmare l'accordo, rendere i soldi e avere "un posto di lavoro".

Certo chi vorrà potrà rivolgersi alla Corte di Giustizia Europea sperando si pronunci in tempi brevi, ma per i ricorsi colpiti nel frattempo dall'emendamento? e quelli che vogliono iniziare il ricorso adesso?

Il lavoratore da oggi è preso tra 2 fuochi e da qualsiasi parte si giri o qualsiasi decisione prenda non è che vince lui, ma vincono gli altri.

Chi ha speso tempo e soldi per il ricorso adesso non ha più nulla, chi sperava di avere ragione e "giustizia" non sa più nemmeno cosa vuol dire. Fino a oggi Poste ha sempre fatto i suoi comodi. Da quanto tempo è che le poste non assumevano persone con contratto a tempo indeterminato? Se non quei pochi casi di persone assunte come apprendisti, l'unica maniera per essere assunti era fare 3 mesi e poi fare ricorso.

E le poste non potevano non sapere. Non potevano continuare a fare contratti a termine all'infinito con la gente che poi faceva ricorso, visto che si parla di 44.000 casi!!! E l'unico modo per far finire tutto era proprio questo: la norma del governo e l'accordo in contemporanea. Per far sì che il lavoratore adesso è costretto a decidere in un modo o nell'altro.

Per l'ennesima volta ci troviamo di fronte ad un provvedimento che va a peggiorare, se possibile, le condizioni già totalmente precarie di noi lavoratori/trici. Tutto questo è inaccettabile!

SLAI COBAS POSTE FIRENZE
http://www.cobaspostefi.too.it

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