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(6 Giugno 2010) Enzo Apicella
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Palestina, io sostengo Hamas e la Resistenza palestinese

(30 Dicembre 2008)

Due giorni dopo natale Israele inizia a bombardare la striscia di Gaza.

Al terzo giorno dei bombardamenti il ministro della difesa israeliano (quello che comanda l'esercito) ha dichiarato che 'Israele ha lanciato una guerra a oltranza contro Hamas e i suoi simili', una frase dal sapore nazista per giustificare lo stermionio di un'intera popolazione, come se non fossero umani, come fossero animali, come fossero un'altra razza. I 'simili' di Hamas sono le donne, i bambini, i ragazzi e le ragazze del popolo della striscia di Gaza, che Hamas l'hanno democraticamente votato e lo sostengono giorno per giorno, lo fanno vivere nei mille rivoli della Resistenza palestinese.

Gli Stati uniti dichiarano che è colpa di Hamas, i principali paesi europei, almeno nelle dichiarazioni, hanno già capitolato.

Cosa rimane?

Di sicuro un'altra metà del mondo, che non inizia e non finisce nell'occidente capitalista. Ma rimane anche, e sopratutto, la Resistenza dei popoli arabi alle continue aggressioni militari occidentali, occidente che ha già trasformato il cosidetto stato di Israele in una gigantesca caserma militare a cielo aperto, dotata di testate nucleari e dei più moderni armamanenti militari, una caserma con alcune funzioni civili (non a caso in Israele l'esercito è la principale istituzione statale, quella che comanda, su tutto).

In questi anni cosa ha resistito all'imperialismo americano e alla sua propaggine israeliana, in medioriente?

- l'eroica Resistenza del popolo iracheno, animata in tanta parte dai militanti del Baath, il partito di Saddam Hussein;

- l'eroica Resistenza del popolo libanese, animata e diretta dagli Hezbollah, l'unica che per ben due volte ha schiaffeggiato il militarismo di Israele, pagando un grande prezzo, pagando un prezzo eroico;

- la Siria e L'Iran, come popoli e come stati, non a caso principali preoccupazioni di Israele e Stati Uniti;

- La Resistenza, decennale, dell'intero popolo palestinese all'occupazione e alle continue aggressioni militari di Israele, oggi animata e diretta in grande parte da Hamas.

Da comunista e da semplice democratico scelgo di collocarmi dentro questo campo, un campo che si è costruito empiricamente in questi anni.

Un campo che ha allargato la propria influenza sulle popolazioni del medio-oriente, comprese quelle di stati etero-diretti dagli Usa, come l'Egitto. Un campo dentro al quale si sono intensificati i rapporti tra Hamas e gli Hezbollah, cioè tra la Resistenza palestinese e quella libanese, tra Iran e la Siria, cioè tra le due entità statali che si oppongono al militarismo di Israele e degli Usa, tra la Resistenza irachena e gli altri attori che in medio-oriente ci sono.

Ci sono alcuni che fanno le pulci all'islamismo di Hamas, e conseguentemente dichiarano impossibile sostenere la resistenza organizzata e diretta da Hamas. Francamente mi sembra opportunismo, non a caso convolge la sinistra europea. Oggi quel che rimane del gruppo dirigente di Arafat è dilaniato da lotte intestine e i suoi principali esponenti, come l'attuale presidente Abu Mazen, con molta evidenza sono funzionali all'immagine di un Israele buono e in cerca di pace, anche se nel mentre bombarda a tappeto l'intera striscia di Gaza. E poi Italia quando c'era la resistenza mica si facevano le pulci ai cattolici, o no? Tra l'altro l'Islam non è mai andato a caccia di guerra, le ha subite e tutt'ora le subisce, è a tutti gli effetti una forza reale nell'opposizione all'imperialismo occidentale nel medio-oriente.

La Resistenza palestinese, quella reale, quella sul campo, è in grande parte diretta da Hamas, è ad essa che va espressa piena e incondizionata solidarietà, anche quando lancia missili sul territorio di Israele (oppure un popolo aggredito non ha neppure il diritto di difendersi? Il bertinottismo è duro a morire, nonostante il 3.02%).

Per parte mia esprimo piena e incondizionata solidarietà ad Hamas e alla resistenza palestinese.

Mi auguro anzi che i fratelli e le sorelle del Libano, dell'Iraq, della Siria, dell'Iran e delle altre popolazioni arabe insorgano contro quello che si annuncia come l'ennesimo genocidio del popolo palestinese, un'altra Falluja a cielo aperto.

Stefano Franchi, segreteria Prc di Bologna

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