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(5 Dicembre 2012) Enzo Apicella

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(Palestina occupata)

La leadership del FPLP riafferma l'impegno a resistere a tutti i tentativi di cancellare la causa palestinese

(12 Gennaio 2009)

Il 10 gennaio 2009 la compagna Leila Khaled membro dell'Ufficio politico del Fronte Popolare di per la Liberazione della Palestina, ha denunciato il massacro d'Israele a Gaza e ha rigettato la risoluzione del Consiglio di Sicurezza 1860, considerandola un tentativo fallito di porre sullo stesso piano vittime e carnefici e che non assicura il diritto del nostro popolo alla liberazione dall'aggressione e dall'occupazione.

La compagna Khaled inoltre ha affermato che i palestinesi sono uniti contro l'aggressione a Gaza, e che il popolo palestinese e il suo movimento di resistenza continueranno la lotta contro gli occupanti e risulteranno vittoriosi, nonostante i crimini e i massacri.

In più, il compagno Maher al-Taher, membro dell'Ufficio politico del FPLP e leader della sua struttura in esilio, ha dichiarato in un'intervista ad Al-Jazeera che il FPLP non accetterà nessuna iniziativa, sia araba che internazionale, che non contempli un'immediata interruzione dell'aggressione israeliana a Gaza, abbandonando completamente l'assedio, l'immediata e permanente apertura del valico di Rafah, il completo ritiro israeliano e l'assicurazione del diritto a resistere del nostro popolo.

Il compagno Taher ha affermato anche che è impossibile per il nostro popolo accettare una "tregua" senza alcuna garanzia dall'occupante, senza considerare che la precedente "tregua" è stata rotta dall'ennesimo assassinio e assedio contro il nostro popolo. Per di più, ha affermato, è sono la forza e la fermezza del popolo palestinese che hanno scosso il mondo e le istituzioni internazionali di fronte al mero silenzio che ha prodotto la Risoluzione 1860 del Consiglio di Sicurezza ONU, sottolineando, inoltre, che questa risoluzione non dà garanzia alcuna circa i diritti del nostro popolo.

Ha sottolineato inoltre che vi è un serio impegno da parte degli USA, insieme ad altri, di raggiungere politicamente ciò che l'occupazione militare non è riuscita a raggiungere militarmente – la sconfitta della resistenza, affermando che l'aggressione israeliana si è solo intensificata dopo l'approvazione della risoluzione. Il compagno Taher ha affermato che è evidente che gli USA hanno dato luce verde a Israele nell'eseguire questo massacro, ma è anche chiaro che il mondo non possa sopportare per lungo tempo gli assassinii, i bombardamenti e gli omicidi di civili, in particolare di donne, bambini e anziani – altrimenti renderebbe meno difficile l'obiettivo statunitense ed israeliano di distruggere la resistenza e l'imposizione di pesanti condizioni, con l'obiettivo di cancellare la causa palestinese.

Il compagno Taher ha chiamato il popolo palestinese nella West Bank e nella Palestina occupata del '48 alla mobilitazione e a far mancare il terreno sotto i piedi agli occupanti, e le masse arabe a dichiarare uno sciopero generale e a mobilitarsi e intervenire per imporre una nuova realtà sul terreno.

Il 10 gennaio 2009 il FPLP nella Striscia di Gaza ha rilasciato un comunicato, sottolineando la necessità di un coordinamento nazionale per gestire lo scontro politico sulla falsa riga con cui è stato portato avanti positivamente per la resistenza a Gaza. Il comunicato ha affermato che l'aggressione del nemico è rivolta a tutto il nostro popolo e che la nostra risposta politica necessita del massimo coordinamento politico possibile. Con l'arrivo della terza settimana di crimini, massacri e aggressioni contro il popolo palestinese, il comunicato ha elogiato l'unità, la fermezza e la resistenza di popolo, sottolineando che ciò sta mostrando al mondo che saranno raggiunti la fine dei massacri, il ritiro dell'occupante, la fine dell'assedio e la protezione dei diritti nazionali dei palestinesi.

Il comunicato invita al rafforzamento del coordinamento politico tra tutte le forze, così come la formazione di comitati popolari in tutte le regioni e distretti al fine di organizzare i soccorsi e il supporto necessario a chiunque ne abbia bisogno, così come l'assistenza in cooperazione con le municipalità.

Il comunicato conclude che la resistenza e la forza del popolo ci assicurano di essere sulla strada verso la vittoria, e che tutte le minacce del nemico, compresa quella di lanciare una "terza fase" dell'aggressione e dei massacri, non scuoterà la nostra dedizione alla causa, ma potrà solo spingere il nostro popolo ad accelerare l'unificazione delle nostre forze.

Tratto da: http://www.pflp.ps/english/
Traduzione a cura del Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli
coll.autorg.universitario@gmail.com
http://cau.noblogs.org

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina

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