Capitale e lavoro :: Flessibili, precari, esternalizzati

Pisa. Sfruttamento selvaggio nelle piccole aziende

(13 Luglio 2009)

Una mattina -dice federico giusti dei cobas-si sono presentati allo sportello legale alcune ragazze con la tuta da lavoro che ci hanno descritto un ambiente di lavoro infernale, con il 90% della forza lavoro a tempo determinato o interinale, con una alta percentuale di infortuni sul lavoro che con la paura di perdere il posto di lavoro potrebbero anche non essere stati denunciati.

Antonella ha lavorato alla Brc per 5 mesi poi ha mollato tra un esaurimento nervoso e coliche di fegato, Marta invece non ce la fa più a sostenere i ritmi del lavoro, i continui richiami del capo, la ostilità delle colleghe che quando si ammale sono costrette a sostituirla sobbarcandosi anche del loro lavoro, ma Marta ha un figlio di 4 anni e non ha nessun compagno che possa sostenerla, quindi suo malgrado dovrà continuare a lavorare la crisi sta attaccando la provincia di pisa e anche questi lavori senza diritti e mal pagati diventano una risorsa indispensabile alla sopravvivenza:Ne sanno qualcosa i lavoratori dell'indotto piaggio della adl, ne sanno qualcosa i lavoratori delle coopperative a 600 euro al mese per i tagli orari e salariali imposti dalla società della salute toscana nei servizi sanitari e sociali

Alla BRC di Montachiello (industria metalmeccanica con sue stabilimenti unonella zona industriale del comune di Cascina a pochi chilometri da Pisa e l'altro nella area industriale di Guasticce in provincia di livorno) la maggior parte degli operai è priva di dispostivi di protezione individuale. Disattesa è la stessa normativa che tutela i lavoratori da infortuni e incidenti I dipendenti sono per il 90% a tempo determinato e questi contratti sono reiterati da anni, quando poi si forniscono i guanti sono spesso troppo grandi per le donne lavoratrici e non garantiscono adeguata protezione.

Alzando la macchina con il ponte, gli operai non hanno gli elmetti, perchè l’azienda ha loro fornito solo un cappellino; gli addetti alle saldature non hanno in dotazione gli occhiali nè tanto meno la mascherina.

La linea è composta da 8 postazioni ciascuna delle quali provvista di una luce verde ad indicare la fine del lavoro, in fondo c’è invece un timer che indica il tempo necessario per velocizzare i tempi di lavorazione.

Vorremmo sapere se questi macchinari sono in possesso di tutti i requisiti previsti dalle normative di sicurezza e se il personale è stato adeguatamente informato, formato e addestrato(come dice la legge). Per lo svolgimento di alcune mansioni, poi, la macchina viene tirata sù col cric e molti lavoratori denunciano soventi casi, nei quali la linea produttiva è ripartita nonostante la macchina in quel momento si trovasse sul cric con grande rischio per gli operai addetti.

Nei processi produttivi, operai e operaie assumono posizioni molto faticose, non ci sono cuscini di protezione nè pedane per aiutare le persone piu’ piccole di statura che lamentano numerose patologie derivanti dalla posizione in cui sono costretti ad operare .

Assenza di sicurezza , contratti precari che rendono ricattabili i lavoratori,bassi salari, è questa la situazione dominante alla Brc. A rimetterci sono i lavoratori e le lavoratrici che reclamano condizioni umane e lavorative dignitose nel rispetto dei diritti individuali e collettivi.

LA CONFEDERAZIONE COBAS con un esposto CHIEDE ALLA DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO E ALLA DIREZIONE ASL DI INTERVENIRE A TUTELA DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI, A SALVAGUARDIA DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO PER LA STABILIZZAZIONE DEI TROPPI PRECARI PRESENTI IN AZIENDA

Confederazione Cobas Pisa