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Pro mutuo mori

Pro mutuo mori

(19 Settembre 2009) Enzo Apicella
In un attentato a Kabul, sono colpiti due blindati italiani, uccidendo 6 parà della Folgore

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Noi non piangiamo i soldati caduti per una guerra di rapina imperialista

(18 Settembre 2009)

Per cosa sono morti i soldati italiani? Questa è la prima domanda che dobbiamo porci, al di là della retorica che in questi momenti sommergerà l’Italia e che cercherà di nascondere i veri motivi perché questi soldati con le armi più sofisticate erano in questo Afganistan. I politici, i pennivendoli del regime, i sindacati confederali, vi racconteranno parecchie bugie. Diranno in sostanza che i “nostri” soldati sono lì per aiutare le popolazioni (in sostanza quasi dei missionari), per combattere il “terrorismo”e per la “pace”.

Quello che nascondono è che i soldati italiani sono in Afghanistan (come negli altri paesi) per gli interessi politici dell’imperialismo italiano in alleanza con quello USA.

Per tale motivo partecipano nei vari teatri di guerra alle più orrende carneficine, non distinguendo gli obiettivi civili da quelli militari, mietendo numerose vittime anche e soprattutto tra ragazzi/e di giovane età che hanno la sola colpa di vivere in questi paesi. I militari sono lì per la volontà da parte del “proprio” paese imperialista il quale e in quell’area per dominare e spartire il bottino dei profitti insieme agli altri predoni imperialisti.

I lavoratori non hanno nulla in comune con queste borghesie predatrici e hanno tutto l’interesse ad opporsi alla partecipazione italiana alla guerra che si sta combattendo in Afganistan.

Per questo, il primo obiettivo urgente è quello di opporsi a tutte le guerre e, come denunciamo da tempo, per evitare altri lutti alle famiglie italiane e alle popolazioni afgane, lottare per l’immediato ritiro delle truppe italiane in Afganistan e negli altri paesi nei quali sono presenti.

Nessuna partecipazione a lutti patriottici o a mobilitazioni per cause volute dalla borghesia italiana, così come viene chiesto dai sindacati tricolori anche nel nostro Ente.

Milano, 17 settembre 2009

Lavoratori e delegati sindacali dello Slai Cobas della Regione Lombardia

Commenti (2)

Tutti a casa

Concordo. I caduti (tutto il rispetto) sono già diventati eroi. Di quale eroismo si tratta? E le migliaia di morti civili e innocenti afgani? Quelli quale dignità hanno?
Le nostre truppe si trovano in Afghanistan solo nella funzione di serve degli USA=a combattere=(e poi piangiamo lacrime di coccodrillo sui caduti) non contro terroristi, ma guerriglieri, almeno io li considero così. Che combattono perché l'Afghanistan resti afgano, possa scegliere il proprio modo di essere e non divenga una delle tante colonie dell'occidente. La nostra è una operazione di guerra che con la pace non ha niente a che vedere, ma ufficialmente la porta in contemporanea (?!) alla rappresaglia americana contro Al-Quaida per i fatti dell'11/9/2001, fatti circondati dal mistero più fitto e dalle contraddizioni e stranezze più incredibili (vedi Micael Moore e quant'altri). Non facciamoci coinvolgere un minuto di più in questa sporca vicenda e ritiriamo il contingente finché siamo in tempo, checché ne dicano La Russa, Maroni, Casini, D'Alema, eccetera. Voglio concludere con una riflessione: il superdemocratico e superprogressista Obama, presa la presidenza, per prima cosa ha fortemente rimpolpato il contingente Usa in quel disgraziato Paese. Questo il nuovismo?
Spiacente, ma degli americani non mi fiderò mai, qualunque sia la giacchetta che portano.

(18 Settembre 2009)

P.B.

Paolobarsotti48@alice.it

Risposta

Poi c'è da tener conto che i militari lo hanno scelto loro quel mestiere, quindi si presuppone che sapessero a cosa andavano incontro...
Chissà quando faranno i funerali di stato alle migliaia di morti bianche??? Quelli sì che sono EROI, muoiono per un padrone che li sfrutta, che sa di non essere in regola con la 626, più EROI di loro (vedi Thyssen, tanto per fare un esempio). Ciao

(19 Settembre 2009)

Farfallaleggera

farfallaleggera@gmail.com

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