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La fatalità dominante

La fatalità dominante

(26 Novembre 2011) Enzo Apicella

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(Di lavoro si muore)

Il sangue (s)corre sui binari

(7 Gennaio 2010)

L’anno è passato. Ora, anche in ferrovia, si contano i morti del 2009.
Disastro ferroviario del 29 giugno: 32 vittime. Sono trascorsi 6 mesi e le famiglie attendono giustizia. Quanti mesi e mesi dovranno ancora passare ?
L’anno, appena terminato, è stato segnato da incidenti, scontri tra treni, deragliamenti, frane sulla linea, treni-merci a fuoco, feriti e morti sui binari.
Il 19 dicembre: 2 morti in un solo giorno. Armando Iannetta, tecnico della manutenzione di 57 anni, intorno alla mezzanotte, è stato travolto dall’Intercity, in provincia di Frosinone. L’operaio che stava lavorando con lui, è stato appena sfiorato.
Giuseppe Solinas, macchinista di 49 anni, è stato schiacciato nella cabina di guida per il deragliamento sulla linea Chilivani-Sassari, dopo per aver urtato massi franati sul binario.
Il 21 novembre, Bruno Pasqualucci, tecnico della manutenzione di 61 anni, muore in ospedale, ricoverato in gravi condizioni dal 23 ottobre quando è stato travolto da un carrello durante una lavorazione notturna nel compartimento di Roma.
Il 5 novembre, Domenico Ricco, operaio della manutenzione di 27 anni, viene travolto dal treno mentre sta riparando un guasto, di notte, nella stazione di Firenze-Rifredi.
E potremmo continuare con i 2 lavoratori morti a luglio, travolti da Eurostar a Parma e a Firenze-Campo di Marte. O con il tecnico della manutenzione schiacciato da un carrello (e altri due feriti gravemente) sempre a Firenze, e sempre in lavorazioni notturne.
Dal luglio 2007 ad oggi, tra ferrovieri e operai delle ditte, abbiamo avuto 18 morti e 20 feriti (di cui alcuni gravissimi) !

Questa striscia continua di sangue mostra che non vengono adottate le elementari norme di sicurezza (informazione, normativa, protezione).
Come sempre, qualcuno (in buona o cattiva fede, poco importa) continua a parlare di “errore umano”, di “fatalità” …

Vogliamo (e dobbiamo) essere chiari:
la prevenzione è un insieme di interventi che deve consentire ad ogni uomo e donna, nei luoghi di lavoro, anche di poter sbagliare senza far del male a sé, agli altri, alle cose.
Questa è prevenzione ! Non quella che se sbagli ci lasci la pelle o causi danni ad altri !

Ed allora cosa dire del fatto che molti ferrovieri sono morti a causa del lavoro notturno per lavori che potrebbero essere svolti di giorno ?
Cosa dire del fatto che quando è indispensabile intervenire di notte, non vengono assunte quelle misure efficaci di prevenzione come l’interruzione della circolazione dei treni ?
Non è accettabile veder morire così lavoratori giovani e meno giovani perché bisogna correre, perché i treni non possono fermarsi neppure alcuni minuti, quando accumulano notevoli ritardi per ben altre cause.
Non è accettabile, visto come vanno le cose, aspettare di conoscere il nome del prossimo omicidio “bianco”, quale la sua età, in quale stazione, a che ora della notte ?!
La situazione è questa. Ognuno faccia la sua parte, e bene, per impedire, attraverso una vera prevenzione, i morti sul lavoro. Si può fare, si deve assolutamente fare.

Viareggio, 05.01.2010

Assemblea 29 giugno

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