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La crisi e' finita il capitalismo non e' informato

(25 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

REPUBBLICA Nuova seduta negativa per le Borse europee. La giornata è cominciata male per i mercati europei, con gli operatori concentrati sul dato Usa della vendita di case esistenti. Poi, quando le rilevazioni statistiche sono state diffuse, intorno alle 16 nel Vecchio continente, gli indici sono andati giù in picchiata. I dati infatti hanno confermato i peggiori timori: in luglio le vendite di case in America sono scese del 27,2% rispetto al mese precedente, toccando il livello più basso da 15 anni. Le attese degli economisti, invece, erano per un calo del 12%. Il prezzo medio è comunque salito dello 0,7%. "La ripresa del settore immobiliare è legata alla ripresa del mercato del lavoro negli Usa", hanno commentato gli analisti, sottolineando che i "tassi bassi non sono sufficienti a far ripartire il comparto immobiliare".

Il contraccolpo sulle Borse è stato rilevante: il Dow Jones è sceso in pochi secondi sotto quota 10mila punti, mentre le Borse in Europa sono arrivate a perdere fino al 2%. Poi, nell'ultima ora di contrattazioni, le sorti dei listini si sono leggermente riprese, chiudendo comunque in territorio decisamente negativo: meno 1,51% Londra, meno 1,75% Parigi e meno 1,26% Francoforte, mentre a Piazza Affari il calo è stato pari all'1,58% per l'indice dei titoli a maggior capitalizzazione. In chiusura Wall Street ha visto il Dow Jones perdere l'1,32% a 10.040,23 punti, il Nasdaq arretrare dell'1,66% a 2.123,76 punti.

Il crollo del settore immobiliare negli Stati Uniti ha dato una mano all'euro, che ha rialzato la testa in area 1,27 dollari, anche se è stato lo yen il vero protagonista della giornata valutaria, salendo ai massimi da quindici anni verso il dollaro (e da 9 verso l'euro). A complicare ancora il quadro ci sono stati poi i bilanci del gruppo cementiero irlandese Crh e della danese Bang & Olufsen, che hanno profondamente deluso gli analisti, ampliando le vendite.

In particolare a Piazza Affari Italcementi ha reagito malamente all'allarme utili di Crh ed ha chiuso in flessione del 3,07%; Reagisce meglio Buzzi Unicem (-0,67%) mentre affonda Impregilo (-4,16%). Ha avuto un impatto negativo anche la banca d'affari Goldman Sachs, che ha diffuso un report in cui consiglia prudenza su tutto il comparto bancario italiano. Di conseguenza Unicredit ha lasciato sul terreno il 2,51%, Intesa Sanpaolo va giù dello 0,66% mentre Mps frena del 2,10%. Ubi arretra del 2,13, il Banco Popolare del 2,27% mentre la Bpm perde il 2,40%. Male anche il comparto dell'energia.
(24 agosto 2010) © RIPRODUZIONE RISERVATA SULLO STESSO ARGOMENTO

www.operaicontro.it

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