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Memoria perduta: i fatti di Piazza Statuto a Torino (1962)

(9 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.contropiano.org

Memoria perduta: i fatti di Piazza Statuto a Torino (1962)


Giugno 1962, l'anno dei contratti si apre a Torino con due grandi scioperi alla Lancia e alla Michelin. Da questi movimenti scaturisce lo sciopero dei sessantamila della Fiat, il 23 giugno 1962. Ora, tra tutti, sono duecentocinquantamila gli operai in sciopero a Torino. Da questo grande continente di lotta sorgeranno le migliaia di dimostranti che, a ondate successive, dopo l'annuncio che la Uil ha firmato un accordo separato con la Fiat porteranno lo sciopero contrattuale in citta' e verranno ad alimentare per tre giorni consecutivi, 7-8-9 luglio, la Rivolta di Piazza Statuto. Questi del 1962 costituiscono la prima grande ondata di scioperi operai dopo la Resistenza e la Ricostruzione, preceduta soltanto dal luglio 1960 di Genova che ebbe il carattere di una grande insurrezione popolare.
Sette Luglio ad ogni ora che passa gli operai aumentano a migliaia, anche i poliziotti, con l'arrivo del battaglione Padove della celere, col suo corteo di jeep e gipponi. Verso le sedici di Sabato sette luglio 1962, iniziano i caroselli della polizia, le sassaiole, gli scontri corpo a corpo, le manganellate, i fermi, i lacrimogeni. Anche un dirigente prestigioso come Giancarlo Pajetta si aggirera ' impotente, nel tentativo di tirarsi dietro i propri aderenti, nei paraggi di Piazza Statuto. Intanto la notizia degli scontri si e' diffusa nella citta', molti che corrono a chiamare gli altri, tutti tornano e dalle 18 ta strade e corsi che sboccano in Piazza Statuto arrivano sempre piu' numerosi. Dalle 19 alle 4 di notte gli scontri non hanno praticamente sosta, sempre piu' violenti, con la polizia ed i dimostranti che occupano alternativamente i luoghi nella piazza e attorno che avevano perso un momento prima. Alle 11 di domenica 8 luglio migliaia di persone sono di nuovo in piazza Statuto; c'e' anche un enorme schieramento di polizia e carabinieri fatti affluire dal Veneto e dall'Emilia, che caricano subito per disperdere, e poi ancora molte volte, ma i dimostranti non si disperdono.
Questo scontro che dura e non vuole smettere, questa tensione che deve esprimersi e che non vuole sentire ragioni di ordine istituzionale, fanno impressione. Il lunedi' nove luglio di nuovo. Tensione davanti alle fabbriche dove polizia e picchetti operai si fronteggiano e poi di nuovo migliaia di manifestanti riaffluiscono in Piazza Statuto. Per il terzo giorno consecutivo, dalle 11 alle 2 di notte, scontri ininterrotti tra dimostranti e polizia, con caroselli sempre piu' frequenti, cariche ripetute e lacrimogeni. Di nuovo nonostante i mezzi imponenti impiegati e la durezza della repressione: i fermati subiscono la "galleria", polizia e carabinieri non riescono ad occupare stabilmente la piazza. I gruppi dei dimostranti sono molto mobili, e si riformano di continuo, laddove erano stati dispersi ed erigono barricate, usano fionde e si battono con la polizia.

Alle due di notte di martedi' 10 luglio 1962, un esercito di polizia e carabinieri riesce a conquistare la piazza e a tenerla . Gli scontri di Piazza Statuto sono termina
ti. La repressione sara' molto dura.

www.contropiano.org

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