Imperialismo e guerra :: Paese arabo

Egitto: attivista diritti umani sequestrato da servizi sicurezza

Gli agenti erano in abiti civili. Amr Salah aveva preso parte alla campagna per la democrazia avviata da Mohammed ElBaradei

(12 Settembre 2010)

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Cairo, 11 settembre 2010 (foto dal sito ww.almasryalyoum.com), Nena News – L’Istituto per gli Studi sui Diritti Umani (Isdu) del Cairo denuncia il pestaggio e il ferimento, compiuti giovedì scorso da agenti in abiti civili dei servizi di sicurezza, di un suo giovane ricercatore, Amr Salah.

Stando al resoconto fatto dall’Isdu, gli aggressori, che si sono identificati come agenti dei servizi segreti del regime filo-Usa di Hosni Mubarak, hanno atteso Salah davanti alla sua abitazione al Cairo e lo hanno picchiato duramente. Subito dopo lo hanno arrestato e portato in un località sconosciuta. Il giovane attivista dei diritti umani è stato liberato il giorno successivo.

«L’accaduto è molto preoccupante perché rappresenta solo l’ultimo episodio di una ondata di aggressioni nei confronti di attivisti dei diritti umani che avevano partecipato ad iniziative pubbliche (del sostenitore delle riforme democratiche) Mohammad ElBaradei», riferisce nel suo comunicato l’Isdu. A nulla è servito lo sdegno provocato dall’uccisione qualche mese fa di Khaled Said, un giovane imprenditore di Alessandria picchiato a morte dai uomini dei servizi di sicurezza durante un controllo in un internet point.

Per i centri dei diritti umani e i gruppi schierati a favore delle riforme democratiche, il pestaggio subito da Amr Salahdimostra che grazie alle leggi d’emergenza in vigore dal 1981, polizia e servizi di sicurezza continuano ad agire senza controllo e con sistematica brutalità contro gli oppositori del regime.

Intanto El Baradei e il suo movimento, l'Associazione nazionale per il cambiamento, confermano il boicottaggio delle elezioni legislative di novembre in Egitto. Per ElBaradei «la mancanza di garanzie reali garantisce le frodi elettorali». Il leader riformista nei giorni scorsi, aveva accusato il governo di condurre una campagna di «menzogne» nei suoi confronti, dopo che un gruppo Facebook - «I segreti della famiglia El Baradei» - aveva pubblicato varie foto della figlia Laila in costume da bagno e mentre beveva alcolici. (red) Nena News

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