">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Lotte operaie nella crisi)

I sindacati spagnoli scioperano, controvoglia, per bloccare il massacro sociale di Zapatero. Scontri, feriti e 80 fermi a Madrid e Barcellona

(30 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

29-09-2010/20:54 --- Il primo sciopero generale in Spagna contro la politica economica del governo di Jose' Luis Rodri'guez Zapatero ha bloccato in gran parte la produzione industriale - in particolare l'industria siderurgica e dell'automobile – ha causato seri problemi nei trasporti soprattutto a Madrid e nel settore aereo ma non ha paralizzato il paese, nonostante i principali sindacati 'Comisiones Obreras' (CCOO) ed 'Union General de Trabajadores' (UGT) vantino a fine giornata un'adesione allo sciopero di 24 ore di oltre il 70%. Una partecipazione alla protesta che, naturalmente, il governo tende a dimezzare. I segretari generali di CCOO e di UGT, Ignacio Fernandez Toxo e Candido Mendez nei loro interventi in piazza hanno esortato il premier socialista Zapatero a modificare la sua politica e "tornare alla ragione", rinunciando alla contestata riforma del lavoro che liberalizza i licenziamenti e aumenta la precarietà ed al progetto per il rinvio dai 65 ai 67 anni dell'età pensionabile.
Zapatero, da parte sua, ha usato toni conciliatori, sottolineando la disponibilità al dialogo: sa che la leadership dei due maggiori sindacati iberici, da sempre vicini al partito socialista (è per questo che non hanno scioperato in tutti questi anni) non hanno nessuna intenzione di inasprire il conflitto e sono in qualche modo stati obbligati a indire la protesta di oggi per non essere scavalcati dai sindacati indipendentisti operanti in Catalogna, Paese Basco e Galizia – che oggi non hanno scioperato – e dalle correnti sindacali di sinistra e di classe. Per placare gli animi e non imprimere un carattere troppo deciso alla protesta per la prima volta nella storia i due sindacati hanno deciso di rispettare i cosiddetti servizi minimi nei trasporti ed in altri settori.
In realtà però la ministra dell'Economia Elena Salgado ha lasciato chiaramente intendere che il suo esecutivo non ha nessuna intenzione di ritirare le sue cosiddette riforme, che non hanno nulla da invidiare ad alcune di quelle imposte dai colleghi dell’internazionale socialista in Grecia. La ragione è la stessa: ripianare un deficit pubblico galoppante. Ma la situazione sociale è ancora peggiore che ad Atene, con una disoccupazione che supera il 20% e non accenna a diminuire, un tasso di precarietà ed instabilità del lavoro tra i più alti d’Europa ed un crollo di interi settori dell’economia produttiva. Tra le misure decise da Zapatero c’è anche un taglio dei salari che nel settore pubblico sarà del 5%.
La situazione sociale è incandescente, tant’è che la protesta obbligata dei sindacati concertativi in certe aree del paese ed in certi comparti ha assunto un carattere ben più deciso: scontri e tafferugli fra scioperanti e polizia si sono verificati oggi sia Madrid sia a Barcellona ed un primo bilancio parla di una trentina di feriti e di circa 80 persone fermate in diverse località.
Nella metropoli catalana ci sono stati momenti di guerriglia urbana, quando un gruppo di giovani incappucciati aderenti ad alcune organizzazioni anticapitaliste ha attaccato una autopattuglia della Guardia Urbana, dandola alle fiamme, prendendo poi di mira alcuni negozi di lusso. Contro di loro sono intervenuti i reparti antisommossa dei Mossos d'Esquadra, la polizia regionale catalana nota per la sua violenza. Gli scontri si sono prolungati per parecchi minuti, in un’ampia zona fra piazza Catalunya e piazza Università: alla fine sarebbero 24 i giovani arrestati. Più tardi altri violenti scontri ci sono stati a piazza Catalunya quando i reparti antisommossa della polizia catalana sono intervenuti per sgomberare la sede della banca Banesto, occupata da venerdì scorso. Nel corso dello sgombero, secondo le testimonianze di alcuni giornalisti, la polizia ha picchiato duro, e due manifestanti sono stati portati via in ambulanza. I reparti antisommossa hanno più volte fatto ricorso alle pallottole di gomma, sparate a volte in maniera indiscriminate per le strade piene di manifestanti e turisti.
Vicino alla capitale spagnola Madrid, a Getafe, un centinaio di lavoratori hanno cercato di impedire a un dipendente del gruppo aerospaziale europeo Eads di entrare nella fabbrica. La Policia Nacional schierata in forze ha non solo caricato i dimostranti, ma ha addirittura sparato in aria, procedendo poi all’arresto di 30 dimostranti. Nel pomeriggio ancora cariche della polizia nel centro di Madrid, contro una folla di scioperanti che aveva bloccato la Gran Via gridando ''sciopero, sciopero!''. Contro i poliziotti i manifestanti hanno eretto delle improvvisate barricate con cassonetti, scatole e altri materiali. I sindacati hanno accusato la polizia di azioni ''indiscriminate e brutali'' contro gli scioperanti.

Marco Santopadre, Radio Città Aperta

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Lotte operaie nella crisi»

Ultime notizie dell'autore «Radio Città Aperta - Roma»

3675