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(11 Ottobre 2010)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.forumpalestina.org
«Giuro di rispettare le leggi e i principi dello Stato di Israele in quanto Stato ebraico e democratico». È la formula che dovranno sottoscrivere i non-ebrei che richiederanno la cittadinanza o la residenza in Israele. Il Consiglio dei ministri israeliano ha infatti approvato ieri l'emendamento alla legge sulla cittadinanza che impone a chi vorrà diventare israeliano di giurare fedeltà a Israele "come stato democratico ed ebraico". Il provvedimento e' stato approvato da 22 ministri. Contrari i cinque ministri del partito laburista, compreso il titolare della Difesa Ehud Barak, e tre ministri del partito Likud del primo ministro Benyamin Netanyahu, favorevole invece all'emendamento in quanto il testo, ha detto il premier, ''rappresenta l'essenza del sionismo e l'essenza dello Stato di Israele''. A luglio Netanyahu, davanti alle polemiche provocate dalle proposte di Lieberman - fautore accanito del «trasferimento» della popolazione araba israeliana al futuro Stato di Palestina - propose una formula leggermente diversa di giuramento di fedeltà a Israele «quale Stato del popolo ebraico che garantisce piena uguaglianza a tutti i suoi cittadini». Ma gli emendamenti approvati riportano la versione originaria.
«È pazzesco, sarebbe come chiedere ai nuovi americani di giurare fedeltà agli Stati Uniti in quanto Stato degli anglosassoni bianchi e protestanti» ha commentato qualche settimana fa il pacifista Uri Avneri.
Il ministro degli affari sociali israeliano Isaac Herzog aveva descritto il disegno di legge come "inutile e sbagliato", dicendo che sarebbe discriminatorio nei confronti delle minoranze. In Israele oltre il 20 per cento della popolazione non è ebrea. La modifica preoccupa naturalmente gli arabo-israeliani: chi volesse acquisire la cittadinanza, ad esempio attraverso un matrimonio, pur non essendo ebreo dovrebbe giurare fedeltà a Israele come Stato ebraico. Il disegno di legge è stato fortemente sostenuto dal leader del partito ultranazionalista Israel Beitenu Avigdor Lieberman e dagli ultraortodossi dello Shas.
Oded Feller, avvocato del Centro israeliano per i diritti civili (Acri), condanna il via libera all'emendamento alla legge sulla cittadinanza: «Siamo di fronte a una pesante violazione della libertà d'espressione - ha affermato Feller, che ha aggiunto - uno Stato che impone ideologie e controlla le opinioni dei suoi cittadini non è una democrazia». Proprio per denunciare le politiche razziste e di apartheid nei confronti del popolo palestinese sta crescendo nel mondo il movimento per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni contro Israele: questo pomeriggio si terranno due manifestazioni a Roma e a Milano di solidarietà con la Senatrice francese Alima Boumedien-Thiery che giovedi 14 ottobre sarà chiamata sul banco degli imputati con l'accusa di "istigazione all'odio razziale" e "discriminazione contro la nazione israeliana" per aver sostenuto la Campagna BDS: "La difesa di Alima è una battaglia di solidarietà e insieme di agibilità politica che va al di là dei confini francesi e che rischia di essere un precedente per l'intera Europa" affermano le reti di solidarietà con il popolo palestinese.
I sit-in di protesta si terranno nel pomeriggio di oggi a Milano presso il Consolato francese, e a Roma alle 17.30 presso l'ambasciata francese in piazza Farnese.
www.forumpalestina.org
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