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Addio compagne

Addio compagne

(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
Il logo della campagna di tesseramento del prc 2010 è una scarpa col tacco a spillo

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Documento del Circolo “Carlo Giuliani” di Cadorago (Como)

(2 Novembre 2003)

Siamo consapevoli che il problema di fondo che si pone davanti a noi è di cacciare Berlusconi, Bossi e Fini. Questo è senz’altro il problema numero uno. Ma come fare?

Le strade che ci si pongono davanti sono due: cercare di far cadere il prima possibile questo governo e contemporaneamente costruire un’alleanza con il centro-sinistra, ovvero la tesi espressa dal documento di maggioranza approvato dal direttivo nazionale del 25 settembre 2003, altrimenti dare sempre più forza ai vari movimenti che sono nati e con questo non ci riferiamo solamente al movimento no-global ma ovviamente anche al movimento dei lavoratori che sta subendo negli ultimi anni delle continue umiliazioni e delle sconfitte che hanno fatto grandissimi danni difficilmente riparabili in futuro, quindi dare forza a questo movimento sia per far cadere Berlusconi sia per avere almeno la speranza che il governo che verrà dopo non faccia le stesse cose dell’attuale governo, magari con più calma, con meno gente che scenderà in piazza e con meno arroganza, però le farà.

Questo è quanto ci dice il documento respinto presentato da Ferrando, Grisolia e Malerba che tra l’altro chiedono a coloro che la pensano allo stesso modo la sottoscrizione di un appello contro un accordo di governo Prc-Ulivo chiedendo anche un congresso straordinario.

Quindi ci chiediamo quale strada è meglio che prenda il nostro partito?

Su questa questione il nostro circolo si è espresso chiaramente, dei presenti alla riunione 6 su 7 sono favorevoli alla seconda tesi perché quello che hanno fatto i nostri “compagni” dell’Ulivo durante il loro governo e anche dopo non lo dimentichiamo. Il compagno che si è astenuto non ha mancato di rimarcare la seguente domanda: un accordo programmatico per governare con l’Ulivo per fare che cosa? Quali sono i punti inamovibili su cui si baserà il nostro accordo? E poi si è chiesto se ci stiamo dimenticando quella che è stata la nostra fallimentare esperienza al fianco del governo Prodi, portando come altro esempio la sua esperienza altrettanto fallimentare come consigliere di maggioranza al comune di Fino Mornasco.

Quindi ricordiamo brevemente alcune cose che ci impediscono di pensare ad un possibile accordo con l’Ulivo: hanno dato il via alla privatizzazione delle scuole, hanno dato il via alla riforma iperliberista del lavoro (1997 - pacchetto Treu del governo Prodi appoggiato sciaguratamente da Rifondazione) e delle pensioni, hanno costruito i centri di detenzione per i migranti e con esso approvato la legge Turco-Napolitano certamente non molto meno razzista della Bossi-Fini, hanno fatto la sciagurata riforma Berlinguer della scuola e soprattutto hanno fatto la guerra.

Il documento di maggioranza ci dice di aprire un confronto, un dialogo, per piacere non prendiamoci in giro, di confronti in questi ultimi due anni ce ne sono stati tanti e mai ci hanno trovato sulle stesse posizioni dell’Ulivo e peggio ancora dei Ds.

Ci riferiamo alle mattanze di Napoli e Genova, alla guerra all’Afghanistan, alle manifestazioni contro le guerre imperialiste e contro il neoliberismo, ci riferiamo al lavoro, alle pensioni, all’invio dei militari per la ricostruzione dell’Iraq (che secondo Fassino sarebbe giusta se supportata dall’Onu) e del referendum sull’art.18.

Purtroppo pensiamo che il nostro partito in questi anni non ha avuto in una sua parte la volontà e da un’altra parte la forza per mostrare alla gente che un altro mondo è possibile, che un’altra politica è possibile.

L’abbiamo detto a parole ma non l’abbiamo fatto e quello che sta succedendo ora ne è l’esempio più evidente.

Nel rapporto con il movimento molti di noi sono rimasti perplessi, non ci hanno creduto, hanno preferito starsene a guardare senza neanche provare a vedere veramente cosa vuole questo movimento, a vedere se sono le stesse cose che vogliamo noi. E poi ci domandiamo: ma se il nostro partito, il partito comunista, non partecipa alle contestazioni di piazza ma che partito di massa sarà mai?

Quindi molti di noi hanno contestato la svolta verso una sinistra alternativa che nascesse dai movimenti e hanno contestato anche il referendum sull’art.18.

Su questo punto nasce il nostro maggiore sconforto, ci siamo chiesti ma come è possibile che un lavoratore, per di più iscritto a rifondazione comunista, non muova un dito per cercare di far vincere questa battaglia?

Se ne sono sentite di tutti i colori, dal dire “non è lo strumento giusto” al dire “è già perso in partenza”.

Insomma le cose che dicevano anche i dirigenti Ds.

Sul referendum c’è da dire che parte dei Ds si è battuta al nostro fianco insieme a Verdi e Comunisti Italiani, senza dimenticare che in extremis siamo riusciti a coinvolgere anche la Cgil e a raccogliere ben 14 milioni di voti che se confrontati con i voti che ha preso rifondazione alle ultime politiche sono ben 4 volte tanto.

Tutto questo non è bastato a molti di noi ed, insieme all’andamento non brillante delle ultime amministrative, pensiamo che sia la vera motivazione dell’improvviso cambio di direzione del nostro partito.

Pensiamo che Bertinotti dopo queste sconfitte, anche se per noi non lo sono state, ha dovuto fare i conti con le lamentele interne, ha dovuto abbandonare la prospettiva di costruire una sinistra alternativa ritornando a cercare un accordo con le forze di centro-sinistra per non “sbagliare” alle prossime elezioni.

Certo con l’Ulivo la strada è più facile, si vincerà in termini di voti e in termini di seggiolini, ma cosa dire poi a lavoratori, pensionati e studenti?

Purtroppo o a ragione molti di noi guardano ai voti presi, al fatto che se non entriamo nelle stanze del potere non potremo cambiare le cose.

A nostro parere anche se entreremo in quelle stanze le cose non cambieranno anzi perderemo ancora una volta la faccia di fronte a coloro che nel nostro partito vedono un lume di speranza, perderemo la scommessa che ci eravamo prefissati al congresso del 2002 ovvero quella di farci partecipi e di amalgamarci a quel movimento dei movimenti che sta tenendo testa ai padroni-sfruttatori del mondo.

Quel movimento che continuano a dare per morto ma che solo un mese fa a Cancun è riuscito ad ottenere una vittoria straordinaria.

E poi vogliamo davvero diventare dei burattini nelle mani dei dirigenti borghesi e neoliberisti del centro-sinistra servi di confindustria e dei banchieri?

Anche con il movimento sembra che il centro-sinistra stia giocando le sue carte cercando di imbrigliarlo. Usa la doppia-faccia: firma il contratto contro la privatizzazione dell’acqua e nello stesso tempo i suoi amministratori fanno leggi su misura per privatizzarla, da un lato firma l’appello per integrare nella costituzione europea un articolo come l’articolo 11 della costituzione italiana, quello dell’Italia ripudia la guerra, mentre dall’altro lato approva la guerra in Afghanistan e si dice disponibile nell’approvare la spedizione di un contingente di militari italiani sotto tutela Onu in Iraq.

Insomma niente di cui stupirsi, anzi se c’è di cui stupirsi è come sia possibile che ci sia ancora gente di sinistra che crede nel centro-sinistra.

E attenzione, non diciamo ciò perché non vogliamo governare o vogliamo essere dei duri e puri e starcene fuori da alleanze di governo alzando un muro tra noi e loro, ma lo diciamo consapevoli che da soli non potremo mai vincere ma che unendo le forze di coloro che lottano per i nostri stessi ideali (che si chiamino Ds o cattolici o anarchici non importa) la vittoria sarà possibile.

Certo il percorso non può essere semplice e richiede lo sforzo e il lavoro di tutti noi, dovremo batterci anche e soprattutto su delle proposte concrete e valide, dovremo confrontarci mantenendo la nostra identità. Non siamo d’accordo nemmeno su coloro che dicono che il movimento non ha portato benefici a rifondazione comunista, coloro che hanno voluto aprirsi e confrontarsi con le altre realtà del movimento si sono sicuramente arricchiti e lo hanno a sua volta arricchito, e se decidiamo di pesare l’incidenza del movimento sul nostro partito in base alle amministrative del giugno scorso stiamo veramente commettendo un grosso errore. Il movimento sicuramente crescerà e ciò che è stato Cancun e quello che stiamo vedendo nascere in Sud America sono solo degli esempi evidenti, quindi spetterà a noi farci trovare pronti e partecipare attivamente a questa evoluzione.

Apriamo una parentesi parlando del nostro giornale, Liberazione, cosa gli è successo?

Sembra che ultimamente si faccia fatica a trovare qualcosa di comunista. Sembra che anche i suoi giornalisti si siano fatti prendere dalla moderazione.

Perché la resistenza irachena non viene sostenuta né da Liberazione né dal nostro partito?

Già in passato c’erano stati dei casi poco gradevoli come il licenziamento di Fulvio Grimaldi perché aveva scritto un articolo difendendo Cuba dopo l’arresto e la fucilazione di 3 terroristi (ovviamente per Liberazione e i Ds leggasi dissidenti). Inoltre troviamo vergognoso l’atteggiamento dei Ds verso Cuba e il loro leader Fidel Castro e non assolviamo neanche l’atteggiamento di Rifondazione che a nostro parere dovrebbe sostenere con più forza un paese ed un uomo che hanno saputo resistere per più di quarant’anni al più potente paese del mondo continuando a dare la speranza a milioni di persone, e a coloro che criticano ricordiamo che in quella piccola isola dei caraibi, nonostante sia un paese del terzo mondo strangolato da un embargo quarantennale, a ogni giovane, pur povero che sia, gli viene garantita una casa, l’istruzione, l’assistenza sanitaria, un lavoro ed una pensione, cose che noi giovani italiani purtroppo non sappiamo nemmeno cosa siano.

Concludiamo citando la Jena del manifesto di qualche giorno fa:

“Purtroppo.
Nella casa televisiva di Ferrara il segretario dei Ds ha detto che “la politica sull’immigrazione seguita fin qui non è clamorosamente diversa da quella del centrosinistra”.

Ha ragione, purtroppo. Ha aggiunto di non aver mai detto che Berlusconi controlla le tv. Ha ancora ragione, purtroppo non l’ha mai detto. Stasera e domani Fassino comparirà in due salottini televisivi. Se dicesse che la politica sociale, quella economica e di riforma istituzionale seguite fin qui dalla destra non sono clamorosamente diverse da quelle del centro sinistra, avrebbe ancora ragione. Sempre purtroppo.”

Aggiungiamo noi, purtroppo questo non è stato scritto da Liberazione, purtroppo Rifondazione sta contrattando con Fassino e D’Alema.

Pensiamo che quando si riuscirà a rompere definitivamente quei legami che ancora ci legano al vecchio modo di far politica, che dopotutto poche volte ha portato frutti positivi, potremo veramente parlare di Rifondazione comunista e offrire ai lavoratori italiani e al movimento dei movimenti quella credibilità che molti si aspettano dal nostro partito.

Per quanto riguarda il circolo proponiamo innanzitutto una maggiore serietà da parte degli iscritti, poi fermo stando i soliti problemi riguardanti la mancanza di una sede e il coinvolgimento dei nuovi iscritti, ci si è posti la necessità di rivedere l’organismo dirigente del circolo (segretario, direttivo, tesoriere, collegio di garanzia), alcuni compagni si sono chiesti se è il caso o no di cercare di collaborare con circoli più grandi e con più esperienza, bisognerà discutere sulle amministrative del 2004 (si vota a Fino Mornasco, Cadorago, Lomazzo), dovremo stilare un documento rappresentante la nostra linea politica, dovremo organizzarci per proporre nuove iniziative (es. cineforum, volantinaggi,…) e per il tesseramento del 2004.

Ricordiamo infine che il 2003 ci ha visto incrementare il numero di iscritti, siamo passati dai 26 del 2001 e 2002 ai 30 di quest’anno, con ben 11 nuovi iscritti ma purtroppo perdendone ben 7.

“Non sono qui per chiedervi né vita né perdono, ma per dimostrare a tutti chi veramente sono, non un assassino, un ladro o un traditore, ma un essere qualunque, con una testa e un cuore.”
Carlo Giuliani

7 Presenti

Voti favorevoli al documento di maggioranza: 0
Voti contrari al documento di maggioranza: 6
Astenuti: 1
Voti favorevoli al documento di minoranza: 6
Voti contrari al documento di maggioranza: 0
Astenuti: 1

Fino Mornasco, Mercoledì 22 Ottobre 2003


Web: http://digilander.libero.it/prc.cadorago
E-mail: prc.cadorago@tiscali.it

Circolo “Carlo Giuliani” di Cadorago

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