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Britannia

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(11 Agosto 2011) Enzo Apicella
La Gran Bretagna cambia le regole del gioco: l'esercito contro la rivolta

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(Lotte operaie nella crisi)

Qui sémine misère recolte colère!

Il movimento francese continua la sua lotta!

(31 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org

Utilizzando la crisi da LORO STESSI creata, in tutta Europa padroni e governo vogliono fare cassa tagliando ancora salari, privatizzando i servizi pubblici, abbandonando ogni politica sociale. Le conseguenze sono uguali dappertutto, in Spagna, Grecia, Italia: disoccupazione, tagli alla scuola ed alla sanità, "riforme" che servono solo ad aumentare i loro profitti... e polizia dappertutto per risolvere i conflitti!

L'obbiettivo è costringere i giovani, i lavoratori, gli studenti ad essere precari, ricattabili, disciplinati, pronti ad essere sfruttati. Così si prova a revocare ogni conquista dei precedenti cicli di lotta.

Anche in Francia il governo di destra di Sarkozy è all'attacco. Prova a innalzare l'età pensionabile e ad abbassare le pensioni, a tutto danno di chi ha già lavorato 30-35 anni, rischiando la vita o consumandosi in lavori usuranti o stressanti. Al di là della misura che si vuole "tecnica", la posta in gioco è politica, ed è chiarissima: governi e padronato vogliono "dare una lezione" alle classi subalterne, stroncarne la resistenza.

Ma i lavoratori francesi, i disoccupati, i precari, gli studenti delle superiori o delle università, i giovani delle banlieus rispondono compatti! Due mesi di lotta, oltre dieci giorni di scioperi generali e selvaggi, cortei con milioni di persone in tutta la Francia, azioni spontanee, scuole e università occupate, le raffinerie ed i centri economici del paese bloccati: il più grande movimento sociale degli ultimi 15 anni. Il governo risponde con cariche, oltre 1500 arresti, reintroduzione di leggi marziali (fino a 5 anni di carcere per chi sciopera nei "centri di interesse nazionale"!), violenta propaganda sui media, tentativi di divisione fra "buoni" manifestanti e "cattivi" casseurs...

Ma la lotta va ancora avanti, eccedendo il quadro istituzionale dei partiti e dei sindacati... Ancora il 28 ottobre, due milioni di persone sono scese in piazza, e la mobilitazione continua. E serpeggia una sola parola d'ordine: autorganizzazione!

In Francia come in Italia il futuro non è scritto...

www.caunapoli.org

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