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Siria: in aumento il lavoro minorile

Cresce nel paese la povertà e con essa lo sfruttamento dei più giovani: il 4% dei bambini e ragazzi tra i 5 e i 14 anni lavora, spesso in condizioni difficili.

(9 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Siria: in aumento il lavoro minorile

foto: www.nena-news.com

Roma 09 Novembre 2010, Nena News (foto da www.demotix.com) - Cresce il numero di bambini impiegati e sfruttati nelle fabbriche siriane, tanto che il lavoro minorile ha scalato le vette delle priorità in cima alla lunga lista di problemi che la Siria deve affrontare. Insieme all'aiuto delle agenzie umanitarie. “Il lavoro minorile è un dramma quotidiano in Siria e il governo, l’UNICEF, e l’Organizzazione Mondiale del Lavoro (ILO), guardano a questo fenomeno come a qualcosa di molto allarmante”, ha dichiarato Sherazade Boualia, rappresentante in Siria per UNICEF. La causa principale, è l’estrema povertà, che affligge 1,3 milioni di siriani.

Secondo i dati forniti da ILO, sarebbero nel mondo 215 milioni i bambini sfruttati nel lavoro, un dato globale in calo dal 2006, ma che è invece in aumento in Siria e in tutto il Medio Oriente. Nella maggior parte dei paesi arabi, l'età minima di assunzione per i lavori a rischio è stata alzata dai 16 ai 18 anni, e tutti i paesi dell'Africa del Nord e del Medio Oriente hanno ratificato la Convenzione n 182 dell'ILO. Nonostante questo, i minori vengono impiegati soprattutto nel settore agricolo, e nelle industrie manifatturiere della regione.

Il numero dei bambini impiegati nel lavoro è in Siria è ingrossato dalla manodopera minorile dei rifugiati iracheni. Molte famiglie sono costrette a dipendere economicamente dal lavoro dei membri più giovani; sebbene anche la Siria abbia firmato le convenzioni ILO sul lavoro minorile e nel paese l’educazione sia obbligatoria fino a 15 anni, finora scarse misure sono state adottate per prevenire l’abbandono scolastico.

In base ai dati diffusi da un rapporto UNICEF del 2006, il 4% dei bambini in età compresa tra i 5 e i 14 anni in Siria lavorerebbero. Ad Aleppo sono soprattutto le industrie tessili e di scarpe a reclutare la manodopera minorile, con enormi ripercussioni anche sulla loro salute: alcuni ragazzini diventano dipendenti dalle sostanze tossiche, come la colla, con le quali stanno in contatto tutto il giorno, o esposti ad ambienti con temperature che raggiungono gli oltre 45 gradi centigradi, dice Ghada Al Rifaee, che lavora su un progetto di una ONG locale chiamato “Our City”.

Alla base del problema c’è l’aumento della povertà e della disparità di reddito ma anche l’incapacità stessa del sistema scolastico siriano a trattenere i minori. Il governo siriano e le agenzie ONU stanno rispondendo all’emergenza, elaborando un piano di azione nazionale che prevede l’organizzazione di seminari, rapporti per la raccolta dei dati e programmi per contrastare l’abbandono scolastico. Nei prossimi mesi l’Organizzazione Internazionale del Lavoro pubblicherà uno studio sulle diverse forme di lavoro minorile. Nena News

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