">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Marchio Marchionne

Marchio Marchionne

(26 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Esternazione di Marchionne contro la scarsa produttività degli operai italiani

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Flessibili, precari, esternalizzati)

Precari e operai uniti nella lotta!

la Camera del Lavoro Precario di Genova

(8 Gennaio 2003)

Sta diventando sempre più normale associare l’idea di lavoro con quella di precarietà. Possiamo ringraziare il padronato ma anche tutti i governi degli ultimi 10 anni e, purtroppo, anche organizzazioni storiche dei lavoratori, partiti della sinistra e sindacati, che spesso hanno costruito la propria fortuna sulla svendita sistematica dei nostri diritti. E’ così che abbiamo cominciato a sentire che che l’Italia ha un mercato del lavoro troppo rigido, che il posto fisso è un privilegio che non ci si può più permettere, che se si vuole davvero lavorare non bisogna rivendicare troppi diritti. Abbiamo cominciato a sentir parlare di lavoro interinale, contratti di collaborazione, uffici di collocamento privati e così via. Ciò ha significato l’ingresso massiccio di manodopera precaria nel mondo del lavoro e ha reso sempre meno sicuri anche quelli che una volta si chiamavano lavoratori “garantiti”. Il precariato oggi quindi è un fenomeno che non riguarda soltanto i cosiddetti atipici, ma riguarda un po’ tutti i lavoratori e, del resto, non è una novità: il capitalismo in realtà ha “garantito” sempre ed esclusivamente i padroni!

Chi, come il sottoscritto, parla di questo argomento non per sentito dire, ma sulla base di un’esperienza decennale di contratti a tempo determinato o di lavoro nero, sa che trovarsi in questa condizione è duro non soltanto perché si è costretti a vivere senza certezze per il futuro, ma anche e soprattutto perché si è quasi totalmente tagliati fuori dalla possibilità di avere una tutela sindacale.

E’ il risultato di una situazione materiale in cui il padrone non ha bisogno di licenziarti perché gli basta semplicemente non rinnovarti il contratto, di un sindacato che spesso ha pensato di poter concedere maggiore flessibilità in entrata per poter evitare la flessibilità in uscita, ma anche di un modello di sindacato che non è sempre in grado di dare risposte adeguate.

La tradizionale carriera lavorativa (qualche anno di precariato, poi il contratto a tempo indeterminato e infine la pensione) non è più l’unica modalità di avvicinamento al mondo del lavoro.
Molti vanno avanti fino ai 30/40 anni alternando brevi contratti a periodi di disoccupazione, facendo più lavori contemporaneamente, magari in settori diversissimi tra loro.
Il posto fisso per loro arriva tardi o non arriva per niente e la pensione è un miraggio lontano.

E’ evidente che a loro non basta un centro di informazioni per disoccupati, ma serve una struttura sindacale che sia in grado di fornire loro strumenti di difesa e di organizzazione e che funga da raccordo con le strutture di categoria e con il mondo del lavoro “garantito”.

A Genova, 4 anni fa abbiamo cercato di costruire qualcosa di simile.
L’abbiamo chiamata Camera del Lavoro Precario, ispirandoci alle vecchie camere del lavoro.

Non volevamo fondare l’ennesimo sindacatino tematico, ma aprire una sede dove precari e disoccupati sindacalizzati e non potessero riunirsi per scambiare le proprie esperienze e dotarsi di ciò che il sindacato tradizionale spesso non sa o non vuole dare loro.
Abbiamo creato così una struttura piccola, certamente tanto debole quanto il movimento dei disoccupati e dei precari, ma che ha saputo partecipare a vertenze sindacali importanti, strappare assunzioni, insegnare a difendersi e creare coscienza di classe in qualche centinaio di lavoratori.

Certo, non basta.
E’ necessario che una battaglia per la difesa dei precari e l’abolizione dei contratti atipici venga assunta come obiettivo di tutti i lavoratorie e delle loro organizzazioni, a partire dalla sinistra sindacale.
Per questo siamo contenti di intervenire su questo primo numero di un bollettino che verrà diffuso nelle fabbriche, in porto e nel mondo del cosiddetto lavoro “garantito”.

Molti precari si rendono conto che oggi la difesa dei lavoratori della Marconi, dell’ILVA, della Fiat coincide con la difesa dei propri diritti e della prospettiva di un mondo senza precarietà.
Su questo è possibile e necessario trovare spunti di iniziativa comune.

Marco Veruggio
Coordinatore della Camera del Lavoro Precario di Genova

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Flessibili, precari, esternalizzati»

Ultime notizie dell'autore «Partito della Rifondazione Comunista»

3804