">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Bentornata età della pietra

Bentornata età della pietra

(27 Gennaio 2011) Enzo Apicella
Dopo l'Algeria e la Tunisia, anche l'Egitto in rivolta

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

Si spara in strade tunisi, oggi nuovo governo

Si attende per oggi la lista dei ministri del nuovo esecutivo di unita' nazionale. Ne faranno parte esponenti dell'opposizione ma anche membri del governo uscente. Un compromesso tra passato e futuro che inquieta i tunisini.

(17 Gennaio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Si spara in strade tunisi, oggi nuovo governo

foto: www.nena-news.com

Roma, 17 gennaio 2011, Nena News - Si attende per oggi la lista dei ministri che faranno parte del governo tunisino di unità nazionale chiamato a dare continuità alla svolta cominciata dopo la fuga del presidente-tiranno Ben Ali sull’onda della rivolta popolare. Tre leader dell'opposizione faranno parte dell’esecutivo- secondo alcune fonti, Najib Chebbi, fondatore del partito Pdp, sarà ministro per lo sviluppo regionale, Ahmed Ibrahimi, leader del partito Ettajdid, avrà la responsabilità dell'istruzione superiore mentre a Mustafa Ben Jafaar, leader dell'Unione per la libertà e il lavoro, avrà il ministero della salute - che tuttavia comprenderà anche ministri già in carica a conferma che la Tunisia non riesce ancora a liberarsi totalmente dell’ombra di Ben Ali.

Lo si vede peraltro anche nelle strade di Tunisi dove ieri si è sparato per ore tra fazioni opposte o a Cartagine dove l'esercito ha circondato il palazzo presidenziale di Cartagine nel quale dove si sono asserragliati i pretoriani rimasti fedeli all’ex presidente. La legalità deve vincere sul piano politico. E' questa è la scommessa del Pdp e del suo leader Chebbi che ieri mentre era impegnato nei colloqui per il governo, ha appreso che la polizia aveva bloccato un taxi carico di armi davanti alla sede del suo partito. Un segnale inequivocabile che il regime di Ben Ali non e' ancora davvero deposto.

E' da notare inoltre oltre che il direttorio che attualmente guida la Tunisia non pare avere alcun intenzione di coinvolgere pienamente nel (presunto) processo di riforma e democratizzazione del paese le forza di sinistra, a partire dal Partito comunista, che pure ha avuto un ruolo da protagonista nella caduta di Ben Ali. Molti tunisini si chiedono ora se il dittatore sia fuggito davvero sull'onda della rivolta popolare o invece sia rimasto vittima di una coingiura di palazzo. Il rischio che il processo di riforme politiche ed economiche auspicato dalla popolazione resti un sogno continua ad essere molto alto.

Intanto saccheggi e furti continuano, nonostante l’avvertimento del primo ministro Ghannucchi che ieri sera ha parlato di «tolleranza zero» nei confronti di chi semina il caos. In manette finiscono anche membri delle famiglie di Ben Ali e della moglie Leila che, secondo il quotidiano francese Le Monde, quando venerdi ha lasciato il paese ha portato con sè 1,5 tonnellate d'oro per un valore di 45 milioni di euro. Kaies Bel Ali, fratello del deposto presidente sarebbe stato arrestato nel pomeriggio di ieri alla periferia di Tunisi assieme a quattro poliziotti che, cercando di coprire la sua fuga, hanno aperto il fuoco uccidendo quattro persone e ferendone altre 11. Nena News

Articoli correlati:

RIVOLTA INFIAMMA ANCHE TUNISI
IRAQ: SLITTA ANCORA ACCORDO DI GOVERNO
IRAQ, ALLAWI: SE LE COSE NON CAMBIANO, NON ENTRERO'NEL GOVERNO
ALGERIA: IL REGIME SPARA, SALGONO A CINQUE I MORTI
ANP: FATAH IMPONE A FAYYAD RIMPASTO DI GOVERNO

Nena News

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Il Mondo Arabo in fiamme»

Ultime notizie dell'autore «Nena News»

3371