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Sciopero autoferrotranvieri: Bologna

(10 Gennaio 2004)

Oggi a Bologna si è svolto lo sciopero nazionale indetto dal coordinamento di lotta autofferrotranvieri.
L'adesione dei dipendenti di Atc spa è stata pressoché totale, sfiorando il 100%.
Durante lo svolgimento dello sciopero si è tenuto un presidio sotto la sede della prefettura di circa 250 persone.

Una delegazione è stata ricevuta dal prefetto al quale sono state illustrate le regioni della lotta:
- Rifiuto dell'accordo sottoscritto da CGIL CISL e UIL, Faisa e UGL il 20 dicembre 2003.
- Riapertura del tavolo contrattuale con la presenza allo stesso dei rappresentanti del coordinamento di lotta autoferrotranvieri che rappresentano oramai l'intera categoria dei trasporti.
- La richiesta che non vengano prese sanzioni nei confronti dei lavoratori scesi in sciopero spontaneo il giorno 22 dicembre
Il Prefetto prendendo atto delle nostre richieste si è preso l’impegno ad inviarle al governo e di rappresentare l'ormai conclamata rappresentatività raggiunta dal sindacalismo di base.

Alla fine dell'incontro il presidio si è trasformato in un corteo per le vie cittadine che si è concluso davanti alla stazione in segno di solidarietà nei confronti dei 4 lavoratori F.S. licenziati per aver denunciato le condizioni d'insicurezza in cui lavorano.

Durante il corteo sono stati distribuiti oltre 4000 volantini invitando tutta l'utenza a solidarizzare con i lavoratori in lotta e a partecipare all'assemblea pubblica del 16 gennaio prossimo alle ore 21.00 alla sala ATC in via S.Felice 11 per dar vita ad una rete di solidarietà e ad una "cassa di resistenza".

Una cosa è chiara: l'eventuale referendum sulla ratifica dell'accordo bidone, che tanto appassiona la CGIL, nelle migliori delle ipotesi a Bologna assumerebbe le caratteristiche di una inutile perdita di tempo; i lavoratori dell'Atc con lo sciopero di oggi hanno già detto la loro, ne prendano atto tutti quanti.
Governo, aziende, regioni, autonomie locali prendano atto che è necessario riaprire un tavolo di contrattazione alla presenza anche del sindacalismo di base, se vogliono far cessare un conflitto sindacale e sociale sul quale altrimenti lavoreremo per estenderlo ulteriormente.

Ai lavoratori va garantito almeno il recupero pieno di quanto era già stato concordato (106 euro di aumento contrattuale e 2900 euro di arretrati non di una tantum).

Alla rabbia per l'accordo firmato il 20 dicembre si aggiunge la preoccupazione per la volontà della Regione Emilia-Romagna di procedere alle gare d'appalto entro il mese di Marzo, nonostante ciò non sia più obbligatorio grazie ad una norma della legge finanziaria.

La pervicacia con la quale la Giunta Regionale intende difendere la sua legge di privatizzazione, con la quale intende evidentemente regalare ai privati un pezzo di trasporto pubblico, rischia di trasformare la preoccupazione dei lavoratori in conflitto.

Per questo con lo sciopero di oggi si apre anche una nuova fase di lotta per il mantenimento del servizio pubblico nella quale saranno coinvolti anche i lavoratori degli altri settori e più in generale tutti gli utenti del TPL.

Bologna 09/01/2004

RdB/CUB
Massimo Betti

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