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22/02 - centinaia di ong solidali con l'attivista leyla ordóñez, sotto inchiesta in spagna

(24 Febbraio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nuovacolombia.net

22/02 - centinaia di ong solidali con l'attivista leyla ordóñez, sotto inchiesta in spagna

foto: www.nuovacolombia.net

L'attivista colombiana per i diritti umani Leyla Ordóñez, da anni rifugiata politica in Spagna, è stata arrestata a Madrid con l'accusa di militare nelle FARC, e scarcerata poche ore dopo per mancanza di prove, ma con l'obbligo di non uscire dal paese; il regime colombiano, istigatore di questo arresto, ha richiesto l'estradizione di Leyla in Colombia.
Posto che, come denunciato da centinaia fra ong, collettivi politici e difensori dei diritti umani,

la detenzione dell'attivista è figlia del preciso intento del governo colombiano di zittire una delle voci che anche all'estero denunciano il reale carattere terrorista dello Stato colombiano, è bene ricordare che un tribunale spagnolo ha già aperto un'inchiesta sul narco ex-presidente Uribe e sul paramilitare Jorge Noguera (ex capo della polizia politica del DAS, ora agli arresti) quali principali responsabili delle illegali pratiche persecutorie nei confronti di attivisti per i diritti umani.
Infatti, è abitudine del terrorismo di Stato colombiano, sia in patria sia all'estero, pedinare, spiare e diffamare gli attivisti che protestano contro l'assassinio di sindacalisti e oppositori politici e sociali, o che denunciano lo sfollamento forzato di contadini e le altre pratiche criminali che la cosca oligarchica al potere in Colombia è solita applicare.
La campagna mediatica di criminalizzazione di Leyla Ordóñez (esule dal suo paese per le persecuzioni subite, come riconosciuto anche dall'ONU) e della solidarietà con i popoli in lotta è già stata avviata, come da copione, e la farsa dell'informazione pilotata segue schemi che, per quanto funzionali all'ideologia mafiosa del governo colombiano, sono ormai noti, triti e logori.

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