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Precari e disoccupati: blitz all’Inps di Roma e al PDL di Napoli. A Roma presidio USB

(8 Aprile 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Precari e disoccupati: blitz all’Inps di Roma e al PDL di Napoli. A Roma presidio USB

foto: www.radiocittaperta.it

07-04-2011/23:52 --- "Inps= io non posso sognare". Così recitava lo striscione esposto questa mattina durante un blitz presso la sede romana dell'inps da una cinquantina di giovani del comitato "il nostro tempo é adesso" che promuove la manifestazione di sabato a Roma contro la precarietà. I giovani hanno allestito, davanti la sede dell'istituto previdenziale adiacente a Piazza del Popolo, una sorta di ‘sportello precario’ preposto al calcolo delle pensioni dei precari.
«Nell'ottobre del 2010 il presidente dell'Inps Mastrapasqua - ricorda Emanuele del comitato - disse che 'non si poteva calcolare e rendere pubblica la pensione dei precari perchè questo avrebbe generato un sommovimento sociale. Ebbene noi siamo qui perchè vogliamo rendere nota la nostra misera o inesistente 'pensionè e vogliamo che si prendano dei provvedimenti». Presso il banchetto montato all'Inps i manifestanti calcolano la capacità contributiva di ogni precario che passa.
«Abbiamo scoperto che una ragazza di 28 anni quando avrà raggiunto i 38 anni di contributi avrà diritto a 500 euro di pensione - continua Emanuele -. Questa non è una battaglia di contrapposizione tra garantiti e non garantiti: non vogliamo togliere la pensione ai nostri nonni e ai nostri padri, ma pensiamo che la precarietà sia un problema di tutti». In previsione del 9 aprile ieri sera un altro gruppo di giovani ha già messo in scena un flash mob nella zona pedonale del Pigneto. Vestiti da camerieri, attivisti di Generazione P. e 'Giovani non più disposti a tutto’ hanno offerto drink ai passanti esponendo cartelli con su scritto 'Un bicchiere contro il lavoro nero’. «Nella zona in cui l'intrattenimento è di casa - ha spiegato Carlo Antonicelli, uno di loro - lo sfruttamento lo è allo stesso modo. Qui sono numerosissimi i lavoratori in nero che ogni sera servono da bere agli avventori del Pigneto. Anche per questo saremo in piazza il 9 aprile».
"Sabato saremo in piazza per denunciare l'ansia di una generazione sotto il ricatto di lavori precari e future pensioni inesistenti - dichiara invece la Rete della Conoscenza - Chiediamo che tutti i lavoratori abbiano le medesime tutele e diritti, proponiamo di istituire un reddito minimo che garantisca protezione sociale durante i periodi di discontinuità dal lavoro e chiediamo forme di welfare per gli studenti, perché scuole e università sono oggi i primi luoghi dove si sperimenta la precarietà di vita". "Sabato - conclude la Rete - Saremo in piazza per costruire un futuro all'altezza dei nostri sogni".
«Muoversi adesso, perchè noi non facciamo notizia»: con questo motto i giornalisti precari di diverse città d'Italia hanno deciso di scendere in piazza sabato 9 aprile in occasione della manifestazione 'Il nostro tempo è adesso’. «Siamo giornalisti senza contratto, sfruttati, sottopagati, ricattati e non tutelati - si legge in un comunicato del Coordinamento Nazionale Giornalisti Precari - spesso non siamo pagati affatto o retribuiti quattro centesimi a riga nelle regioni del Sud, dove scriviamo di mafie a rischio della vita». «In Italia - spiegano - la libertà di informazione è sempre più sottile a discapito per lo più dei 'giovanì cronisti che non hanno alcuna tutela, vivono una sudditanza psicologica pericolosa per la crescita democratica. Siamo ignorati dal sindacato di categoria che ci chiama 'free lance’, anche se in realtà siamo collaboratori costretti a vendere i propri articoli a prezzi stracciati». «Chiediamo subito un adeguamento dei nostri salari a quelli europei, l'indennità di disoccupazione per tutti i contratti atipici, una paga fissa non più bassa di 50 euro per ogni articolo scritto e un sindacato che ci riconosca e ci tuteli. Un lavoro giustamente retribuito - conclude la nota - è garanzia di professionalità e libertà non solo per i giornalisti, ma anche e soprattutto per i fruitori dell'informazione».
Blitz questa mattina anche a Napoli: un gruppo composto da circa 80 precari aderenti al movimento «Bros per il lavoro e per il salario» - di cui fanno parte disoccupati negli anni scorsi inseriti in corsi di orientamento al lavoro, mai finalizzati - ha occupato la sede del Pdl in piazza Bovio, rivendicando un incontro nel quale affrontare la questione lavoro alla presenza del coordinatore regionale del Pdl Nicola Cosentino. «Riteniamo che il piano redatto dall'assessore regionale al Lavoro Severino Nappi non garantisca occasioni occupazionali per i Bross», riferisce un dimostrante. Ai Bros aderiscono 3.741 persone formate per lavorare nel settore ambientale (bonifica coste, bonifica acque e dei territori inquinati).
Questa mattina a manifestare a Roma contro lo smantellamento dell’istruzione e della formazione pubblica e contro l’estensione della precarietà all’interno dell’Università sono stati i lavoratori del settore aderenti all’USB, che hanno realizzato un presidio sotto alla sede della Conferenza dei Rettori, in concomitanza con l'assemblea nazionale della CRUI. L'iniziativa è stata organizzata per chiedere ai rettori un cambio di rotta nella gestione degli atenei, che permetta di difendere la funzione sociale del sistema universitario messa a rischio dall'entrata in vigore della riforma Gelmini, afferma il sindacato di base.
Una delegazione ha chiesto, nel corso di un incontro con il nuovo presidente della Crui Marco Mancini, che da parte dei Rettori venga sollecitato un adeguato rifinanziamento dell'Università, che venga riconosciuta pari dignità a tutte le componenti accademiche e che siano fornite risposte al problema del precariato; il tutto nel rispetto della natura pubblica del sistema di formazione. In contrasto con la posizione dell’USB, Mancini ha espresso però parere positivo all'ingresso dei privati nell'università.

Radio Città Aperta - Roma

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