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Il 1° Maggio: I lavoratori palestinesi lottano per la giustizia sociale e la liberazione

(12 Maggio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pflp.ps

Il 1° Maggio: I lavoratori palestinesi lottano per la giustizia sociale e la liberazione

foto: www.pflp.ps

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha rilasciato un comunicato nella giornata del 1° maggio 2011, rimarcando la giornata internazionale dei lavoratori, affermando che la classe lavoratrice sta portando avanti la lotta per la libertà, il progresso e la giustizia sociale e rendendo omaggio a tutti i martiri della classe proletaria nel mondo, nelle nazioni arabe e nella nostra terra di Palestina. Questi martiri, ha affermato il Fronte, hanno provato con il loro sangue che la libertà, la giustizia e il progresso non potranno mai essere ottenuti mendicando, ma solo attraverso una persistente lotta contro lo sfruttamento e un fermo rigetto dell’avidità come legge che governa le relazioni umane.

Il Fronte ha poi sottolineato nel comunicato la sofferenza dei proletari e della classe lavoratrice dovuta alla disoccupazione, alla colonizzazione e all’assedio, affermando che la povertà ha continuato ad aumentare dato che i lavoratori sono privati dei loro diritti. Ha inoltre notato che l’Autorità Palestinese ha saccheggiato i portafogli dei poveri attraverso l’aumento delle tasse riscosse e l’imposizione di nuove tasse, mentre la situazione economica si deteriora sempre di più e l’economia palestinese è rimasta profondamente intrappolata nello stato sionista grazie agli Accordi di Parigi. Inoltre, il Fronte ha notato la crescita di una corrota schiera di burocrati nella società palestinese, l'accentuazione del gap tra i ricchi e i poveri, l’assenza di una rete di sicurezza sociale e della protezione per i poveri – tutto sotto l’occupazione sionista.

Nel comunicato del Fronte si afferma che in questa Giornata Internazionale dei Lavoratori, le strade delle città arabe sono piene di poveri in rivolta e di lavoratori, che affrontano la macchina del capitalismo globalizzato, dell’aggressione e dello sfruttamento, che va dalle guerre coloniali in Iraq, Afghanistan e Palestina all'impoverimento dei popoli in tutto il mondo e all'indebitamento delle nazioni verso la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, promuovendone la dipendenza e il sottosviluppo per assicurare il controllo capitalista globale.

Il PFLP ha affermato questo giorno giunge mentre si sta intensificando la crisi del sistema capitalistico globale e del fallimento di tutti i tentativi di porvi rimedio attraverso tentativi basati su meccanismi di mercato e la continuazione del saccheggio e dello sfruttamento. I regimi reazionari arabi, costruiti sull’appropriazione delle risorse delle nazione e sull’impoverimento del proprio popolo e sulla negazione del pur minimo diritto, sono stati in gran parte deposti ed una nuova era araba di democrazia progressista e di passi verso la giustizia sociale, l’autodeterminazione e il controllo sociale delle risorse arabe si sta sviluppando, con una grande potenzialità di rompere il ciclo di dipendenza e di sottosviluppo.

Il Fronte ha inoltre sottolineato come l’unità nazionale in Palestina e la democraticità nelle istituzioni palestinesi debbano essere applicate anche nei sindacati palestinesi. Il Fronte ha notato il problematico vuoto delle organizzazioni sindacali palestinesi, l’assenza della democrazia e di elezioni nei sindacati palestinesi, affermando che i lavoratori palestinesi debbano essere organizzati per lottare per affrontare l’occupazione e lo sfruttamento.

Il Fronte ha fatto appello ad una campagna internazionale che supporti gli sforzi palestinesi per sbarazzarsi dall’economia sionista, cancellare gli Accordi di Parigi in quanto rappresentano uno dei pericolosi risultati di Oslo, così come gli sforzi palestinesi di promuovere lavoro economico produttivo nazionale, combattere la corruzione, e rovesciare l’incremento della riscossione delle tasse e della loro imposizione a scapito dei poveri e dei lavoratori.

Il Fronte ha anche fatto appello per la ri-formulazione del movimento dei sindacati palestinesi attraverso elezioni democratiche, dagli iscritti di base fino alle posizioni più alte, così che le unioni sindacali possano svolgere il loro ruolo di spina dorsale della società civile palestinese e di centro della lotta democratica e nazionale. Questi sindacati devono essere portati avanti democraticamente dai lavoratori, lontano dalla corruzione e dalla compravendita dei voti, al fine di lottare per le protezioni sociali, incluso il raggiungimento del livello salariale minimo e dell’assicurazione sociale.

Il Fronte si è poi appellate ai coraggiosi lavoratori palestinesi affinché agiscano per costruire sforzi economici popolari che combattano la dipendenza e l’impoverimento e per la costruzione di un movimento dei lavoratori come chiave centrale del nostro movimento nazionale,essenziale per la vittoria della lotta del nostro popolo.

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina

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