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Fincantieri. Se chiude Genova è sciopero generale. Camusso, aspettiamo da due anni

(26 Maggio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

Se si chiude a Genova sarà sciopero generale: parola di sindaco. Marta Vincenzi, sindaco di Genova, parla dalle pagine de La Stampa a proposito di Fincantieri e crisi del settore, dopo l’annuncio del piano industriale. «Si può discutere di tutto. So benissimo che la cantieristica è in crisi e va riorganizzata. Ma non posso accettare, Genova non può accettare, che Fincantieri chiuda dall'oggi al domani lo stabilimento di Sestri Ponente. Sarò io – afferma il primo cittadino di Genova - a chiedere ai sindacati di proclamare lo sciopero generale, coinvolgendo tutti i cittadini in questa sacrosanta battaglia». E sul piano industriale dichiara di non aver ricevuto alcuna informazione nei giorni scorsi «se mi avessero anticipato quel piano lo avrei rispedito al mittente, chiamando io i sindacati per far scendere i lavoratori in piazza».

A Genova, intanto, tutti si mobilitano al fianco degli operai, anche i commercianti con la Ascom che ha comprato spazi pubblicitari sui quotidiani per chiamare a raccolta tutti i genovesi, domani in piazza a Sestri Ponente, a fianco dei lavoratori in sciopero.
E dal sindacato interviene la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, parlando di scelta insopportabile da parte dell’azienda: «annunciare la chiusura degli stabilimenti, i licenziamenti, il ridimensionamento produttivo con queste modalità è un atto di violenza e nulla mi può convincere che fosse proprio necessario seguire questo percorso». Sono due anni, spiega la Camusso, che su Fincantieri ci sarebbe un tavolo aperto presso il ministero dello Sviluppo, un tavolo virtuale che non ha affrontato alcun problema, «e adesso pensano di scaricare le conseguenze dei loro errori sugli operai e loro famiglie. È un atteggiamento sbagliato. Molte crisi aziendali ci hanno insegnato che anche situazioni difficili possono essere affrontate in altro modo, senza dare fuoco alle polveri o cercando l'imbarbarimento delle relazioni sociali. Non si risolvono i problemi dell'azienda scaricando tutto sui lavoratori».
Per il governo il prossimo appuntamento per discutere con i sindacati di Fincantieri e del destino di 2500 lavoratori è fissato per il 3 giugno.

Alessandra Valentini - DirittiDistorti

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