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Assad vuole dialogo nazionale per risolvere crisi

Per favorirlo e' stata creata un'autorità apposita, composta da circa 100 persone. Ma le opposizioni, che hanno bocciato il discorso del presidente, parlano di "provocazione" e "retorica di regime". Il leader siriano ha anche annunciato la riforma della costituzione e una nuova amnistia.

(20 Giugno 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Assad vuole dialogo nazionale per risolvere crisi

foto: www.nena-news.com

Per favorirlo e' stata creata un'autorità apposita, composta da circa 100 persone. Ma le opposizioni, che hanno bocciato il discorso del presidente, parlano di "provocazione" e "retorica di regime". Il leader siriano ha anche annunciato la riforma della costituzione e una nuova amnistia. Roma, 20 giugno 2011, Nena News - Dialogo nazionale, aministia, la lotta alla corruzione e riforma della costituzione. Assieme però al ripristino immediato della legalità. E’ questa la proposta per il futuro della Siria che il presidente Bashar Assad ha rivolto oggi alla sua popolazione dopo tre mesi di proteste che avrebbero fatto, secondo i dati forniti da fonti locali, almeno 1.300 morti e provocato un esodo di oltre 10mila civili in Turchia. Assad, nel suo terzo discorso dall’inizio della crisi, ha usato toni concilianti e riconosciuto la legittimità delle richieste popolari. Ha fatto le condoglianze alle famiglie di tutti i siriani morti in queste settimane – civili e militari - e annunciato leggi per la riforma elettorale e del sistema dei partiti. Pertanto ha lasciato intravedere un futuro di pluralismo di idee e di forze politiche, senza però andare nello specifico e senza annunciare scadenze precise.

Il processo di riforme politiche ed economiche proseguirà, ma non nel caos e in un clima di sabotaggio contro la nazione, ha avvertito il presidente siriano. Il dialogo nazionale è l'unica soluzione alla crisi in atto in Siria, "un periodo difficile" causato da un "complotto straniero", in cui alcuni "sabotatori stanno cercando di sfruttare un movimento che chiede riforme legittime", ha spiegato Assad che ha parlato di fronte ad alcune centinaia di persone nell’aula magna dell’università di Damasco. "Si può dire che il dialogo nazionale è lo slogan della prossima fase", ha aggiunto il presidente. Tuttavia, ha ammonito, "quello che sta accadendo oggi non ha niente a che fare con le riforme, si tratta di devastazione" e non ci possono essere riforme "nel caos e nella devastazione". Ha anche puntato l’indice contro non meglio precisati “intellettuali blasfemi”.

Per favorire il dialogo nazionale il regime ha creato un'autorità apposita, composta da circa 100 persone di estrazione diversa, con il compito di redigere un piano per le riforme. Il presidente ha evocato anche la possibilità di abrogare l'articolo costituzionale che decreta il monopartitismo in Siria, con il partito Baath al potere da oltre 40 anni: "Il dialogo nazionale potrebbe portare ad emendamenti alla costituzione o a una nuova costituzione".

Il presidente siriano, anche se con meno enfasi rispetto a due mesi fa, ha ripetuto che la crisi in atto è frutto anche di una «cospirazione progettata all'estero». Ha riferito anche di armi sofisticate trovate a Jisr al Shougur, la cittadina vicina al confine con la Turchia dove si è svolta nei giorni scorsi una ampia operazione militare contro «elementi armati» che , sostengono le autorità, aveva ucciso 120 agenti delle forze di sicurezza. Tuttavia, ha proseguito Assad, il "complotto straniero" messo in atto contro il paese non farà altro che rendere più forte la Siria, ha sottolineato Assad. "Non ci sarà alcuna soluzione politica per quanti hanno impugnato le armi", ha assicurato il presidente, che ha invece invitato i siriani che hanno trovato rifugio in Turchia a rientrare nel Paese. "Alcuni dicono loro che lo Stato si vendicherà, voglio dire loro che non è vero", ha concluso.

E’ improbabile che il discorso di Assad, vago su molti punti, soddisfi, anche solo in parte, una opposizione, che sta serrando i ranghi e che ora comincia a chiedere con forza la caduta del regime. Anzi, le prime reazioni da parte di attivisti ed esponenti dell’opposizione sono tutte negative. Secondo l’agenzia di stampa britannica Reuters diverse manifestazioni anti-regime sarebbero cominciate in varie località e alla periferia di Damasco alla fine del discorso di Assad. Altre fonti riferiscono invece di una situazione sostanzialmente calma in tutta la Siria. Si attendono ora le decisioni nei confronti della Siria che prenderanno i leader europei riuniti in Lussemburgo.

Nena News

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