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(16 Gennaio 2011) Enzo Apicella

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Aria di nobel per la primavera araba

Oggi di nuovo in piazza Tahrir, i movimenti egiziani, per chiedere la revoca della legge di emergenza. Nella "shortlist" dei candidati al Nobel, potrebbero esserci proprio i giovani protagonisti della rivolta nel paese dei faraoni.

(30 Settembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Aria di nobel per la primavera araba

foto: www.nena-news.com

Oggi di nuovo in piazza Tahrir, i movimenti egiziani, per chiedere la revoca della legge di emergenza. Nella "shortlist" dei candidati al Nobel, potrebbero esserci proprio i giovani protagonisti della rivolta nel paese dei faraoni. Roma, 30 settembre 2011, Nena News - Oggi piazza Tahrir, la piazza simbolo della rivolta contro l’ex rais egiziano Hosny Mubarak, al Cairo, si rianima alla presenza de movimenti, che hanno indetto una nuova manifestazione per chiedere, oltre alla revoca delle leggi di emergenza, anche il passaggio ad un governo civile; sui media intanto si fanno sempre più consistenti le voci secondo cui, potrebbe essere proprio un giovane egiziano, in quanto protagonista della “primavera araba” tra i vincitori del Premio Nobel di quest’anno.

Una proposta avanzata dall'ex viceministro degli Esteri norvegese, Jan Egeland., che ha parlato della possibilità che tra i contendenti per il Nobel per la Pace potrebbero esserci gli attivisti delle rivolte che hanno caratterizzato i mesi passati nel Nord Africa e nel Medio Oriente. Il Comitato norvegese per il Nobel ha confermato che in al momento sono 241 i candidati al Nobel per la Pace e di questi, 53 sono organizzazioni .

Tra i nomi circolati sulla stampa c’è Israa Abdel Fattah, giovane egiziana del Movimento del 6 Aprile, ma anche Wael Ghonim, executive del colosso Google, attivista nonviolento: Ghonim, è tra i 100 personaggi nominati come i “più determinanti” nel 2011 da Time Magazine; l’attivista trentenne sta inoltre scrivendo un libro, “Revolution 2.0” che sarà pubblicato da una casa editrice made in USA e che uscirà il prossimo 25 gennaio, anniversario della protesta egiziana, in cui analizza come i social network e la tecnologia Internet hanno influito sul corso delle proteste.

Nella shortlist figura anche la tunisina Lina Ben Mhenni, blogger critica del regime di Ben Ali, ancor prima che le proteste di piazza per cacciare il presidente iniziassero; la “ragazza tunisina” con il suo blog “A Tunisina girl” ha diffuso in rete alcune delle cronache più cruente degli scontri avvenuti in Tunisia. Vivendo sulla sua pelle “la rivolta dei gelsomini”, è diventata una delle fonti principali di notizie e informazioni per i giornalisti all’estero.

Aria di Medio Oriente anche per il Nobel della Letteratura 2011: i bookmaker inglesi di Ladbrokes danno come favorito l' ottantunenne poeta siriano Adonis (originario di Latakia), a cui a agosto è già stato assegnato il Premio Goethe; è in testa alle scommesse e dato 4 a 1. Adonis, che vive in Francia, e il cui vero nome è Ali Ahmed Said, pubblicò a giugno una lettera aperta al presidente siriano Bashar al Assad in un giornale libanese, in cui chiedeva la fine dei metodi repressivi contro i manifestanti. E’ stato recentemente accusato dai gruppi dell’opposizione siriana (all’estero) di non prendere sufficientemente le distanze dal regime di Assad. In realtà le lucide letture del poeta in merito alla primavera araba, hanno enfatizzato più volte l’arma a doppio taglio di proteste non supportate da un piano concettuale di riferimento. Nena News

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