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A tunisi la blogosfera araba

Si parla di mediattivismo e giornalismo partecipativo, di social network e "libertà digitali" nella quattro giorni che si apre oggi nella capitale tunisina. In arrivo blogger, giornalisti e cyberattivisti da tutto il mondo arabo.

(3 Ottobre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

A tunisi la blogosfera araba

foto: www.nena-news.com

Si parla di mediattivismo e giornalismo partecipativo, di social network e "libertà digitali" nella quattro giorni che si apre oggi nella capitale tunisina. In arrivo blogger, giornalisti e cyberattivisti da tutto il mondo arabo. Roma, 03 ottobre 2011, Nena News - Attivismo digitale e ruolo dei social media nelle rivoluzioni. Ma anche il ruolo dei social network e del giornalismo partecipativo nei periodi di transizione verso la democrazia. Di questo ed altro discuteranno da oggi e fino al 6 a Tunisi, alla Cité des Sciences, i protagonisti della blogosfera araba. Una quattro giorni con tavole rotonde, dibattiti e faccia a faccia, in cui si incontrano blogger, giornalisti, esperti dell’information technology, ma anche attivisti (o meglio mediattivisti) per i diritti umani, avvocati e cyber attivisti.

Che l’attivismo sul web abbia giocato un ruolo cruciale nelle rivoluzioni della primavera araba si è detto (e stradetto); ora è tempo che i protagonisti si incontrino, per confrontarsi, scoprire quanto consapevole sia il ruolo di attori delle rivoluzioni che è stato loro attribuito. Il terzo meeting dei blogger arabi vuole essere anche un luogo dove porsi nuove sfide, come il rafforzamento dell’impatto del cyber attivismo sulle società; dove sviluppare e ampliare capacità ed expertise; dove dare vita a strategie e coalizioni con scopi comuni.

Tanti gli interrogativi ai quali rispondere, per esempio, dal titolo di uno dei seminari, perché le rivoluzioni attraverso il web hanno funzionato in Tunisia e in Egitto, mentre processi simili sono in stallo in altri paesi del Nord Africa e del Medio Oriente. E poi quale ispirazione è venuta dalla primavera araba ad altri movimenti, come quello degli indignados spagnoli e il loro 15M. Ancora il ruolo di Wikileaks e quello del giornalismo partecipativo nella ricerca della verità giornalistica, in un’era in cui le grandi testate non sono credibili né affidabili.

Come fanno notare i titoli di alcune tavole rotonde, non ha più senso oggi chiedersi se Internet può o non partecipare all’empowerment di individui e società. Questo si dà per scontato; occorre invece indagare come il concetto di libertà su Internet possa trovare delle risposte in una realtà in cui la battaglia globale del controllo del web è assodata. Vale a dire, come la tecnologia può strutturarsi per consentire che siano espresse le libertà e i diritti degli utenti.

Grande spazio nella prima giornata, lo avrà Twitter, nel workshop “La twitterizzazione delle rivoluzioni”: vi prenderanno parte diversi tweeps (persona che ha followers, ovvero seguaci su Twitter, secondo quanto spiega l’Urban Dictionary), tra cui Sultan Al Qassemi, degli Emirati Arabi Uniti, con oltre 78.000 “followers” e l’egiziana Manal Hassem, che ha trascorso notti e giorni in Piazza Tahrir.

E per finire anche proiezioni video, tra cui l’interessante documentario Zero Silence, che esplora l’impatto dei media non tradizionali nel mondo arabo. Nena News

Per maggiori info:

http://arabloggers.com/blog/the-third-arab-bloggers-meeting-ab11-3-%E2%80%93-6-october-2011-tunis-%E2%80%93/

Nena News

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