">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

L'Italia tripudia la guerra

L'Italia tripudia la guerra

(5 Novembre 2010) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Go home! Via dell'Iraq, dall'Afghanistan, dal Libano...)

Iraq: perché ci odiano?

«ho ucciso tuo padre e ingravidato tua sorella»

(6 Aprile 2004)

5 aprile 2004 – “Il caporale Boudreaux ha ucciso mio padre e ha ingravidato mia sorella”. Il bambino iracheno che tiene in mano il cartello con questa scritta non ha idea del suo significato. Sorride. Chissà cosa gli ha detto il caporale Boudreaux, che gli sta accanto con l’aria divertita di chi si può permettere di aggiungere al danno la beffa.

Questa foto, che da qualche giorno gira su Internet, ha scatenato un putiferio. Non solo sui blog americani, dove l’ironia cinica e il cattivo gusto stanno superando ogni limite, ma anche al Pentagono, che per l’ennesima volta si vede scoperchiare in faccia il pentolone bollente degli abusi dei soldati Usa contro i civili iracheni, in particolare delle violenze sessuali compiute dai militari americani ai danni di donne e bambine.

La foto, di cui lo stesso Pentagono ha confermato l'autenticità (in un primo momento messa in dubbio), è arrivata sulla scrivania di Nihad Awad, direttore del Consiglio per le relazioni islamico-americane (Cair) con sede a Washington, che ha immediatamente denunciato la cosa al Dipartimento della Difesa, chiedendo di istruire un’indagine.

“Se gli Stati Uniti hanno intenzione di conquistare i cuori e le menti degli iracheni, beh, non è certo questo il modo”, commenta Awad. “Il Dipartimento deve prendere provvedimenti per far sapere ai militari Usa che simili comportamenti danneggiano l’immagine dell’America e non possono essere tollerati”.

Awad ha riferito di aver ricevuto anche una lettera anonima da un soldato appena rientrato dall’Iraq che, facendo nome e cognome, accusa un suo superiore non solo di aver abusato di ragazzine irachene, ma di aver addirittura instaurato un sistema di ricatto verso i locali per farsene fornire sempre di nuove. Gli anziani dovevano consegnare ragazzine in età premestruale se volevano che la loro comunità non diventasse oggetto delle azioni militari Usa.

L'estensore di questa lettera l’ha conclusa così: “Pensare a tutto questo mi fa venire la nausea. E ho paura di denunciare la cosa all’esercito, perché non penso che crederanno a quello che dice un soldato semplice su quanto commesso da un comandante di battaglione”.

Fonti locali di PeaceReporter confermano inoltre che, almeno a Baghdad, è evidente che all’interno degli ambienti militari Usa si è sviluppato un grosso giro di prostituzione minorile. “Tante ragazzine, e ragazzini, bazzicano nelle sedi dei comandi militari e negli alberghi in cui si trovano gli uffici dell’Amministrazione provvisoria statunitense. E’ normale vedere due o tre bambine che stanno in compagnia dei soldati americani in giro per la città, o ai checkpoint. Questo avviene alla luce del giorno”.

Enrico Piovesana (PeaceReporter)

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Go home! Via dell'Iraq, dall'Afghanistan, dal Libano...»

Ultime notizie dell'autore «Peace Reporter»

Commenti (1)

Non c'è niente di nuovo

I soldati americani hanno fatto le stesse cose dovunque si sono installati: Giappone, Indonesia, Filippine. Non c'è dunque niente di nuovo sotto il sole, a parte forse il fatto che per la prima volta ci sono persone dello stesso esercito americano che se la sentono di provare nausea per questo genere di pratiche. L'unica soluzione è la fine dell'occupazione americana in Irak, che gli Irakeni non hanno mai richiesto.

(7 Aprile 2004)

Ciccione delle tenebre

Buckmonoth@hotmail.com

7467