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(29 Ottobre 2011)
La Confederazione Unitaria di Base e la Confederazione COBAS nazionali hanno proclamato unitariamente lo SCIOPERO GENERALE per l’intera giornata di GIOVEDI’ 17 NOVEMBRE 2011.
“Contro i licenziamenti facili, l’innalzamento dell’eta’ pensionabile e la complessiva riforma della previdenza decisa negli ultimi mesi e la politica ”dissennata” del Governo su scuola e sanità” afferma il coordinatore nazionale FLMUniti-CUB, Walter Montagnoli.
L’iniziativa di lotta scaturisce a seguito dell’ingombrante ed invasiva lettera del padronato capitalistico-finanziario europeo e del perdurare del menefreghismo delle politiche fascistoidi del governo Berlusconi, unitamente all’inutilità delle opposizioni parlamentari, incapaci di bloccare la deriva ultranazionalista di questo Paese.
Scrivono i COBAS:
"L’agonizzante governo Berlusconi tenta di salvarsi accettando il diktat di Francia e Germania che vogliono far pagare la crisi ai popoli dei paesi più deboli delle UE, e con la “letteraccia” portata servilmente a Bruxelles programma un ulteriore massacro sociale.
Nel documento sono condensati tutti i sogni e i desideri di quel liberismo incontinente che ha provocato in Europa e nel mondo la crisi economica e finanziaria, quella occupazionale, ambientale ed energetica. Vi sono contenuti: la massima libertà di licenziamento nel lavoro privato e in quello pubblico; la deportazione coatta di dipendenti pubblici da un settore all’altro e l’introduzione della Cassa Integrazione; la cancellazione definitiva dei contratti nazionali e di ogni residuo di democrazia sindacale e di diritti del lavoro; l’ulteriore scempio del sistema pensionistico; l’annullamento del risultato referendario su acqua e servizi pubblici, che si vogliono gettare in pasto globalmente al mercato e alla speculazione privata; la svendita del patrimonio e della ricchezza collettiva (demanio, beni culturali e ambientali ecc..); fino alla retribuzione dei docenti e al finanziamento alle scuole basati sui grotteschi quiz Invalsi, di cui nella primavera scorsa ha riso mezza Italia.
La sedicente opposizione parlamentare ha risposto con flebili proteste solo sui licenziamenti facili: ma di fatto non si oppone all’intero impianto anti-sociale, accettando che a pagare siano sempre e soltanto i settori sociali più deboli e indifesi.
FERMIAMOLI!! LA CRISI VA PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA.
La speranza è quella che il movimento di lotta non si concentri unicamente su capitale e finanza, ma si estenda ad una dichiarata e classista lotta ai padroni. La storia insegna che le crisi hanno inevitabili derive verso la destra piu’ buia, ed è in questi contesti che i padroni, ancor prima dei poteri finanziari, si armano di veri e propri eserciti per l’eliminazione della classe operaia Resistente. Non dimentichiamolo.
ML - CUB Pavia
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