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(16 Agosto 2012) Enzo Apicella

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Siria: qatar e arabia saudita danno spallata ad assad

Ancora morti e feriti, prosegue il bagno di sangue nel paese. I disertori guadagnano terreno intorno a Damasco. Doha e Riyadh pronti a sostenerli e a riconoscere il filo-occidentale Consiglio nazionale siriano

(29 Gennaio 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in nena-news.globalist.it

Siria: qatar e arabia saudita danno spallata ad assad

foto: nena-news.globalist.it

Roma, 29 gennaio 2012, Nena News - Le petro-monarchie riunite nel Consiglio di cooperazione del Golfo, con alla testa Arabia saudita e Qatar, si provano a dare la spallata finale al regime siriano del presidente Bashar al Assad e ad aprire la strada a un intervento - per ora diplomatico attraverso l'Onu, poi si vedrà (la Libia insegna) - delle potenze occidentali. Ieri il segretario della Lega araba Nabil al-Arabi ha annunciato la decisione di «sospendere» l'attività della controversa missione di monitoraggio condotta in Siria a causa dell'aumento incessante della violenza (pur se i 165 «monitors» arabi resteranno per il momento in Siria). L'annuncio della Lega araba segue di fatto la posizione dei 6 paesi del Ccg che una settimana fa avevano deciso di ritirarsi dalla missione, molto criticata dall'opposizione siriana e vista come un modo per far guadagnare tempo ad Assad. Ma non solo. Secondo il giornale al Akhbar di Beirut Arabia saudita e Qatar si apprestano a riconoscere il Consiglio nazionale siriano (Cns, l'opposizione dell'esterno, basata a Istanbul, nessuno sa bene quanto rappresentativa) come «unico rappresentante legittimo del popolo siriano». Un altro giornale, il Times di Londra, scrive a sua volta che Arabia saudita e Qatar cominceranno a finanziare il Cns e i gruppi armati d'opposizione interni. Ciò che ha provocato qualche pateme all'opposizione antiAssad interna alla Siria (i Comitati di coordinamento nazionali, Ccn) che temono che le mosse spregiudicate dei paesi del Golfo porteranno la Siria a divenire un campo di battaglia con l'Iran, alleato strategico di Assad. Ieri sera il premier del Qatar Hamad al Thani doveva presentare al Consiglio di sicurezza dell'Onu il piano messo a punto con l'appoggio dell'occidente. Piano che prevede la rinuncia di Assad in favore del suo vice e la formazione di un governo di unità nazionale per la transizione. Ma la Russia ha già fatto sapere - l'ha ribadito anche ieri che quel piano è «incettabile» e che metterà il veto (come in ottobre insieme alla Cina contro una risoluzione europea) a ogni risoluzione Onu che preveda sanzioni e apra la via a un intervento militare «umanitario» tipo Libia. Nena News

Dal Manifesto del 29 gennaio 2012

Nena News

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