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(21 Marzo 2012) Enzo Apicella

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11 febbraio: tutti a Roma con i metalmeccanici contro Marchionne e Monti

Marchionne e Monti, due facce della stessa politica da sconfiggere con la lotta e l’unità di classe!

(5 Febbraio 2012)

Compagni, operai, l’attacco agli operai FIAT, lanciato con l’accordo-truffa del 13 dicembre, fa carta straccia del CCNL e dei diritti, punta a cancellare la presenza in fabbrica della FIOM e degli altri sindacati conflittuali.
Il governo “tecnico” fa suo questo disegno reazionario (v. la cancellazione del CCNL nei trasporti) e prepara la liquidazione dell’articolo 18.
Marchionne e Monti sono due facce della stessa politica antioperaia che consiste nel far uscire i capitalisti dalla crisi a spese degli operai.
In questa situazione, cresce anche in Italia la marea della lotta di classe. La manifestazione nazionale dell’11 febbraio ne segna un passaggio importante non solo per gli operai metalmeccanici, ma per tutti gli sfruttati e le masse popolari.

Difendiamo con la lotta il lavoro, il CCNL, i diritti in fabbrica
Nessuna deroga all’art. 18, licenziamo Monti e Fornero
Lottiamo uniti contro il governo dei padroni e delle banche
La lotta degli operai FIAT è la lotta di tutti i lavoratori!

L’11 febbraio dev’essere un’espressione concreta e organizzata del fronte unico di lotta di tutti i proletari contro i capitalisti e i loro servi.
Non lasciamoci paralizzare dagli inganni e dai dirigenti collaborazionisti. Non lasciamoci dividere per stabilimento e per categorie.
All’offensiva capitalista dobbiamo rispondere sviluppando l’unità d’azione dal basso, con gli scioperi, l’elezione di comitati di sciopero, di agitazione, col rafforzamento dell’opposizione sindacale di classe.
Un vigoroso passo avanti è possibile solo se tutto il proletariato scenderà in lotta, se si infrangerà la passività e l’attesismo, se ci opporremo in massa alle svendite e ai cedimenti, se scavalcheremo i riformisti e le burocrazie sindacali.
Bisogna intensificare la lotta, dar vita a un’ininterrotta mobilitazione per sconfiggere i piani padronali e i diktat dell’UE, per far saltare i tavoli delle controriforme.
E’ ora di farla finita con gli sfruttatori e con i governi dei padroni e delle banche.
Il tempo delle illusioni e della concertazione è finito, il moderatismo produce solo arretramenti. L’imperialismo non è riformabile, è parassitismo e reazione a tutto campo.
L’unica via di uscita positiva dalla crisi del sistema di sfruttamento è la lotta consapevole e organizzata per rovesciare il dominio capitalista ed edificare la società dei lavoratori, ossia il socialismo. Gli operai a Palazzo Chigi!
Di qui la necessità vitale di costruire il Partito comunista del proletariato d’Italia. Rompiamo nettamente e definitivamente con gli opportunisti, organizziamoci!

Piattaforma Comunista

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