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Roma: arrestati Paolo di Vetta e altri 4 attivisti

(9 Marzo 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Roma: arrestati Paolo di Vetta e altri 4 attivisti

foto: www.radiocittaperta.it

Stamattina circa 150 senza casa e precari hanno tentato di occupare pacificamente la sede del Cipe a Roma per chiedere che i soldi buttati nella Tav vadano a finanziare lavoro, casa e welfare. La Polizia ha risposto caricando i manifestanti e arrestanto cinque attivisti.

9/3/2012 - Paolo Di Vetta, dirigente dell’Unione Sindacale di Base e coordinatore dei Blocchi Precari Metropolitani, è stato di fermo da alcune ore insieme ad altri 4 attivisti dei movimenti sociali della capitale dopo essere stato malmenato e poi prelevato dalla Polizia dal pronto soccorso dell’Ospedale Santo Spirito di Roma. Di Vetta è attualmente trattenuto insieme agli altri attivisti presso il Commissariato Trevi, in attesa di processo per direttissima che potrebbe svolgersi già domani mattina.

L’aggressione è avvenuta nel corso di una pacifica manifestazione di protesta che si è svolta questa mattina a Roma in via della Mercede, davanti alla sede del CIPE, Comitato Interministeriale perla Programmazione Economica, dove oggi dovevano essere stanziati 20 milioni di Euro per le “compensazioni” richieste dal Presidente della Regione Piemonte Cota perla tentare di comprare il consenso di una parte della Val Susa nei confronti della Torino Lione. I manifestanti sono stati prima caricati, poi accerchiati ed identificati dalle forze di polizia.Denuncia Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo nazionale USB: “È gravissimo che una manifestazione assolutamente pacifica, tesa a chiedere di spostare lo stanziamento di ingenti fondi pubblici da una mega opera inutile e dannosa comela TAV alle emergenze sociali, quali la casa, il diritto al lavoro e al reddito, venga aggredita violentemente dalle forze dell’ordine”. “È evidente – sottolinea Leonardi - che la totale chiusura del Governo Monti-Napolitano sulla TAV sta producendo l’aumento di atti repressivi nei confronti di chiunque, in Val Susa o nel Paese, osi mettere in discussione gli interessi che si celano dietro alle cosiddette ‘grandi opere’ comela TAV. Si tratta di una politica miope ed antidemocratica, che non tiene conto della profonda e crescente contrarietà nei confronti di questi progetti, obsoleti, devastanti ed appetibili per la criminalità organizzata”.

“Chiediamo l’immediata liberazione di Paolo Di Vetta e di tutti gli attivisti in stato di fermo, la fine della repressione e l’avvio di un dialogo costruttivo che tenga conto degli interessi reali del Paese”, conclude il dirigente USB.

Alle 18 i movimenti sociali della capitale, i coordinamenti di lotta per la casa e l'USB hanno convocato un'assemblea cittadina nei locali del Volturno Occupato per decidere quali iniziative di solidarietà intraprendere con Di Vetta e con gli altri attivisti arrestati.


Roma: precari e senzacasa occupano Cipe. "No Tav!"

Marco Santopadre*

Centinaia di precari e attivisti dei movimenti di lotta per la casa hanno occupato la sede del Cipe a Roma per dire "fondi pubblici per casa, lavoro e welfare, non per la Tav'. Cariche, feriti e fermi.


9/3/2012 - Poco prima di mezzogiorno circa centocinquanta precari, attivisti dei movimenti di lotta per la casa, dei Blocchi Precari metropolitani e studenti hanno occupato per alcuni minuti a Roma la sede del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, in via della Mercede, che oggi aveva in programma di deliberare lo stanziamento di 20 milioni di euro di 'compensazioni' chieste da Cota per tentare di comprare un po' di consenso in Val Susa nei confronti della Torino Lione.

I manifestanti hanno così voluto chiedere che «i fondi per la Tav vengano stanziati invece per il welfare, la casa e il reddito». L'occupazione è durata pochissimi minuti perchè contro gli attivisti è subito intervenuta la Polizia che li ha costretti ad uscire dall'edificio di via della Mercede. Contro gli occupanti i celerini hanno usato i manganelli. Gli attivisti si sono poi seduti in mezzo alla strada, di fronte all'ingresso del Cipe, circondati da un ingente schieramento di Polizia. Gli agenti in tenuta antisommossa hanno cercato di portarne via e fermarne alcuni, mentre parecchi manifestanti sono stati identificati. Sul posto è anche arrivata la Polizia Scientifica (!).
«Abbiamo occupato la sede del Cipe di via delle Mercede. Rivendichiamo il diritto all'abitare» affermano in un comunicato i militanti del Coordinamento cittadino di lotta per la casa, dei Blocchi Precari Metropolitani e di altre realtà sociali capitoline. «Chiediamo che i fondi per le grandi opere inutili siano utilizzati per il diritto all'abitare» hanno detto i manifestanti.

http://video.repubblica.it/edizione/roma/tentano-di-occupare-una-sede-del-governo-la-polizia-carica/89986?video

Ad un certo punto la Polizia, non contenta di aver ritirato i documenti ad alcune decine di manifestanti, ha cominciato a spintonarli, a tentare di trascinarli via e ha proceduto al fermo di quattro attivisti, tra i quali Paolo Di Vetta, dei Blocchi Precari Metropolitani. I celerini hanno continuato a lungo ad accerchiare i manifestanti, tra cui molti immigrati - anche donne e bambini - e non facendo passare nessuno nè per andar via nè per raggiungere gli attivisti. Sul posto è arrivata un'ambulanza per portare via i manifestanti feriti durante le cariche. Intorno alle 14 finalmente la Polizia ha tolto l'accerchiamento ai manifestanti che si sono così potuti allontanare tutti insieme.

Ai manifestanti è arrivata la solidarietà dell’Unione Sindacale di Base. Il sindacato denuncia la aggressività repressiva delle forze di polizia che, a fronte del via libera da parte del governo Monti, impediscono ogni forma di dissenso e di conflitto.

Redazione Contropiano

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