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(16 Agosto 2012) Enzo Apicella

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Siria, oggi incontro russia-unione europea

Previsto per oggi a San Pietroburgo il meeting tra il presidente Putin e i leader dell’Unione Europea. Obiettivo, convincere Mosca a sostenere il piano Annan e a fare pressioni su Damasco. Ma la Russia rimane critica

(4 Giugno 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in nena-news.globalist.it

Siria, oggi incontro russia-unione europea

foto: nena-news.globalist.it

DALLA REDAZIONE

Roma, 04 giugno 2012, Nena News (nella foto, Putin, Barroso e Van Rompuy) – Previsto per oggi a San Pietroburgo il primo incontro tra Russia e Unione Europea per individuare soluzioni comuni alla crisi siriana. A presenziare il meeting il presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso, e il capo della diplomazia europea Catherine Ashton. Dall’altra parte del tavolo, il presidente russo Vladimir Putin, responsabile degli affari esteri.

Nei giorni scorsi, l’Unione Europea ha compiuto forti pressioni sulla Russia perché intervenga su Damasco. Ma venerdì, durante la visita del presidente Vladimir Putin a Berlino e Parigi, Mosca non ha mostrato alcuna intenzione di abbandonare l’alleato Bashar al-Assad, puntando il dito contro le violenze dei ribelli e criticando duramente le sanzioni imposte da USA e UE.

Una posizione da superare, nella visione dell’Unione Europea: ieri incontro tra la rappresentante europea per gli Affari Esteri, Catherine Ashton, e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. La Ashton ha definito “cruciale il ruolo della Russia” per il successo del piano dell’inviato speciale di ONU e Lega Araba Kofi Annan. Da parte sua, Lavrov in una telefonata con Annan ha affermato che Mosca “è pronta a considerare vari scenari per il futuro lavoro” e disponibile a partecipare agli sforzi internazionali per la soluzione della crisi.

E se Lavrov è rimasto fermo sulle posizioni pro-Assad di Mosca, il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha compiuto serie pressioni perché la Russia modifichi le proprie posizioni: in una telefonata con il ministro russo, la Clinton ha sottolineato l’importanza di una transizione politica che permetta alla Siria di uscire da quella che appare ormai una vera e propria guerra civile.

Intanto non si fermano le violenze: scoppiati scontri nelle città di Homs, Hama e Idlib tra forze governative e opposizioni. Bilancio di almeno 15 morti. Nena News

Nena News

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