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(26 Ottobre 2012)
Pochi credono che il cessate il fuoco possa durare piu' di qualche ora. Ieri sera si sparava ancora. I ribelli armati erano all'offensiva ad Aleppo.
Roma, 26 ottobre 2012, Nena News - Per la Siria devastata dalla guerra civile è il giorno del cessate il fuoco negoziato dall'inviato dell'Onu Lakhdar Brahimi.
Una tregua breve, fino a domenica, in occasione la festa islamica del sacrificio, ma che servira' a valutare le possibilità future di una soluzione politica che metta fine al bagno di sangue in corso.
Lo scetticismo è forte. Il governo e le due principali sigle dei ribelli armati hanno detto di voler rispettare il cessate il fuoco ma si riservano il diritto di rispondere a eventuali attacchi nemici. La tregua perciò rischia durare poche ore.
Tuttavia si culla anche qualche speranza. L'agenzia dell'Onu per i rifugiati, l'Unhcr, è pronta a portare aiuti umanitari in zone finora inaccessibili.
Fino a poche ore fa si sparava ancora. L'artiglieria governativa ha colpito un quartiere periferico di Damasco dove si nascondono gli oppositori armati. Da parte loro i ribelli hanno conquistato - o almeno cosi' affermano - ieri a sorpresa ad Aleppo due quartieri chiave: Ashrafiye e Shaykh Maqsud, abitati in prevalenza da curdi e da cristiani, minoranze che non appoggiano i sunniti armati. Proprio ieri a sud di Damasco è stato ritrovato il corpo senza vita di un prete ortodosso rapito nei giorni scorsi da uomini armati.
Nena News
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