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Siria, Cns elegge un presidente cristiano ma nessuna donna

(10 Novembre 2012)

L'ex comunista George Sabra è il nuovo presidente del principale fronte dell'opposizione. Ma nella direzione, dominata dai Fratelli Musulmani, non c'è alcuna donna

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George Sabra, il nuovo presidente del Csn

Roma, 10 novembre 2012, Nena News - «Ci servono armi, la comunita' internazionale ci dia le armi». Ha le idee chiare George Sabra, il nuovo presidente del Consiglio nazionale siriano (Cns) eletto ieri durante la riunione a Doha dai 41 membri (anch'essi freschi di nomina) del segretariato generale del principale schieramento dell'opposizione siriana. Cristiano ed ex comunista, Sabra invoca le armi per continuare la guerra civile ed evita qualsiasi riferimento a soluzioni politiche della crisi che insaguina il suo paese.

L'elezione di un cristiano a capo del Cns, dicono gli osservatori, è un segnale preciso. Una sfida al regime che si proclama protettore delle minoranze e in particolare dei cristiani preoccupati dalla composizione della leadership del Cns, dove dominano i Fratelli musulmani.

Ma dal ricambio al vertice del Csn viene anche un altro segnale. Le leve del comando sono solo in mani maschili. Dalle elezioni interne non è uscito alcun nome di donna. Inutili le proteste e il presidente uscente, il curdo Abdel Basset Sayda, non è andato oltre la promessa che quattro donne saranno inserite per decreto nella leadership.

Questi sono soltanto uno dei capitoli controversi di un vertice convocato, su pressione anche degli Stati Uniti, per riunificare l'opposizione e che si sta concludendo con l'affermazione delle differenze tra i vari pezzi del fronte anti-Assad.

Da parte sua il presidente siriano Basha Assad ha fatto sapere che lui in Siria «continuerà a viverci e ci morirà» in risposta alla soluzione di una «safe-exit» per lui avanzata dalla Gran Bretagna. Anzi Assad ora alza la voce e "ricambia" le accuse pesanti giunte dal premier turco Erdogan negli ultimi mesi. «Il primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, si crede un califfo in grado di comandare la regione mediorientale, come ai tempi dell'impero ottomano... Erdogan vuole che i Fratelli Musulmani prendano il controllo di tutto il Medio Oriente in modo da garantirsi il suo futuro politico», ha dichiarato in un'intervista alla televisione Russia Today. E ha messo in chiaro che per lui solo le elezioni potranno decidere chi sarà il presidente siriano e non la ribellione armata.

Da parte loro i rivoltosi avvertono che Assad fara' la stessa fine dell'ex colonnello libico Muammar Gheddafi, ucciso dai ribelli a Sirte un anno fa.

I due schieramenti opposti guardano solo a come vincere la guerra civile mentre si aggrava l'emergenza umanitaria. John Ging, capo dell'Ufficio per il coordinamento degli Affari umanitari (Ocha) dell'Onu, ieri a Ginevra ha previsto che saranno oltre quattro milioni i siriani che necessiteranno di aiuti nel 2013. Nelle ultime ore circa 10 mila profughi siriani hanno attraversato la frontiera con la Turchia.

Nena News

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