">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

War!

War!

(27 Agosto 2013) Enzo Apicella
Obama ha deciso di attaccare la Siria, in ogni caso.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Imperialismo e guerra)

Damasco, un bar per dimenticare la guerra

(23 Novembre 2012)

Jean-Paul apre un club nel cuore della Città Vecchia, un rifugio alla brutalità della guerra civile. Ma anche i giovani clienti fuggono verso Beirut.

damascobarnena

Uomini fumano nel suq di Damasco

dalla redazione

Roma, 23 novembre 2012, Nena News - Un bar nel cuore di una Damasco costretta da mesi nel giogo di una guerra civile sanguinaria e apparentemente senza soluzione. Ricorda la famosa scena di "Underground": un tango ballato al suono decadente di un vecchio giradischi mentre le esplosioni delle bombe illuminano la città.

A venti mesi dallo scoppio della guerra civile in Siria - da una parte variegati gruppi di opposizione, dall'altra il regime del presidente alawita Bashar al-Assad - a Jean-Luc Duthion è venuta l'idea di aprire alla gente di Damasco le porte della tranquillità: un bar nel centro della capitale siriana, un'alcova, un rifugio al conflitto.

A raccontarne la storia è stata l'AFP, che ha scovato Jean-Luc, 28enne francese, nel Paese dal 2007. Insieme al fratello Jean-Pierre - noto nella rete di Twitter per i suoi aggiornamenti quotidiani dalla Siria - ha deciso di aprire il "Pure Lounge" nel quartiere cristiano della Città Vecchia. "Penso che la decisione sia arrivata dalla nostra totale incapacità di comprensione politica. Credevamo che la rivolta sarebbe durata pochi mesi. Ci sbagliavamo".

Pareti bianche, specchi e divani rossi ("L'idea era renderlo un luogo pulito, fresco, dove anche le donne potessero rilassarsi"). Il bar è aperto da febbraio, un modo per sbarcare il lunario. Duthion lavorava come esperto di effetti speciali per film e pubblicità prima che la guerra civile facesse crollare il settore: "All'improvviso, tutti gli ordini sono stati cancellati e mi sono ritrovato senza un lavoro. Così abbiamo deciso di aprire un club".

Eppure, neppure il settore della ristorazione fa scintille in Siria: nella sola capitale due locali sono stati chiusi subito, poco dopo l'apertura. Altri resistono con difficoltà: l'808 Club e il Tini Bar proseguono nelle loro attività ma la clientela scarseggia. "Pensavamo di rientrare delle spese entro un anno dall'apertura - racconta amaramente Jean-Luc - Un altro errore: all'inizio gli affari andavano bene, i giovani venivano da noi, ma ora molti sono fuggiti da Damasco e si sono rifugiati a Beirut".

"Ora la maggior parte dei clienti - circa 25 al giorno, dai precedenti 60 - sono giovani della classe media, dai 20 ai 35 anni, che vogliono rilassarsi e non pensare alla guerra". E la guerra resta per qualche ora fuori dalla porta del Pure Lounge, con i suoi cupi rumori e le esplosioni.

Un luogo di ristoro, di musica e birre, da cui però è esclusa la gran parte della popolazione per la quale i prezzi del bar di Jean-Luc sono inaccessibili. Soprattutto con il protrarsi del conflitto, il crollo dell'occupazione e la necessità di sopravvivere in mezzo ad una guerra civile.

Nena News

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Siria, guerra civile e scontro tra potenze»

Ultime notizie dell'autore «Nena News»

3624