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(3 Settembre 2004)
Da lunedì 6 settembre tutti i 330 operai della Fiat-GM Powertrain di Arese saranno messi in Cig per un mese. E anche altri 230 lavoratori delle meccaniche Enti Centrali sono a rischio.
Questi cassintegrati si aggiungono ai 550 operai della carrozzeria in Cig da quasi 2 anni.
Il nuovo motore 6 cilindri a benzina la Fiat vuol produrlo all’estero (Australia) analogamente a quanto comunicato ieri a Torino (spostamento in Argentina del motore Tor.que, che lascerà senza lavoro 500 operai di Mirafiori). La Fiat, per i motori, mantiene di fatto solo lo stabilimento di Pratola Serra, ove si lavora con gli stessi ritmi e turni selvaggi di Melfi. Tutti gli altri stabilimenti (Mirafiori, Arese, Verrone e la stessa Termoli) sono sempre più a rischio chiusura.
I padroni italiani (e la Fiat è in prima fila) incassano ogni anno dal Governo 50 miliardi di euro (100.000 miliardi di lire) di soldi pubblici. PER PORTARE IL LAVORO ALL’ESTERO ?
E’ ORA DI CHIUDERE I RUBINETTI DEI SOLDI PUBBLICI PER I PADRONI CHE LICENZIANO E PORTANO IL LAVORO ALL’ESTERO !
Questa mattina si è svolta l’assemblea generale dei lavoratori della Motori, nella quale lo Slai Cobas ha annunciato la ripresa immediata delle iniziative e l’esigenza di una piattaforma di tutto il gruppo Fiat per dividere il lavoro tra tutti gli stabilimenti, finendola con gli accordi separati fabbrica per fabbrica come stanno facendo Fim-Fiom-Uilm. Accordi separati che vanno a discapito degli stabilimenti che la Fiat vuole chiudere. A partire da Arese, parola sconosciuta da anni ai nazionali di Fim-Fiom-Uilm.
Lo SLAI COBAS convoca per lunedì 6 settembre alle ore 9.30 alla Portineria Centrale l’ASSEMBLEA GENERALE DI TUTTI I CASSINTEGRATI (Meccaniche e carrozzeria).
Arese, 3-9-2004
Slai Cobas Alfa Romeo
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